Aperti i seggi per l’elezione del nuovo sindaco di Parigi. Tra i 7 canditati i sondaggi danno super favorite due donne: la socialista Anne Hidalgo e la conservatrice Nathalie Kosciusko-Morizet.

Si sono aperti questa mattina alle 7  i seggi per il primo turno delle elezioni municipali in Francia.  Sono chiamati alle urne circa 44,8 milioni di elettori, di cui 280.000 cittadini dell’Ue residenti in Francia, che hanno diritto di votare nelle elezioni locali. I seggi si chiuderanno alle 20. Tra una settimana il ballottaggio.

Al centro dell’attenzione c’è il duello a Parigi, fra la socialista Anne Hidalgo e la conservatrice Nathalie Kosciusko-Morizet. Dati i sondaggi e le prime proiezioni è ormai certo che Parigi avrà il suo primo sindaco donna della storia, vista la distanza che separa le due favorite dagli altri cinque candidati.

In un clima politico movimentato dagli scandali degli ultimi giorni, fra Francois Hollande che già pensa al rimpasto di governo e un Nicolas Sarkozy che gioca le ultime carte per un ritorno in politica, le amministrative nascondono non poche incognite. L’immagine si gioca a Parigi e Marsiglia: gli ultimi sondaggi nella capitale danno la Hidalgo, diretta erede del sindaco uscente, Bertrand Delanoe, in testa di due punti, con il 37%.

Partita con qualche incertezza, la Kosciusko-Morizet è al 35%, ha la strada in salita ma l’Hotel de Ville non  è precluso in partenza. A Marsiglia, afflitta da un alto livello di criminalità, i socialisti –  dopo due anni di grave impopolarità di presidenza Hollande – sognano il doppio colpo con Patrick Mennucci, in buona posizione per battere Jean-Claude Gaudin, il sindaco di destra.

Una doppia vittoria nelle due principali città del Paese allevierebbero il “voto-sanzione”, molto temuto dai socialisti, dove la vecchia guardia ricorda che nel 1981 e nel 2001, con la sinistra al potere, andò proprio così.

Non va tanto meglio la destra UMP, dilaniata  dalla polemica di Sarkozy, che sulla strada di un suo ritorno nel 2017 per la corsa all’Eliseo, continua a trovare l’ostacolo degli intrighi: intercettazioni imbarazzanti, consiglieri che tradiscono, rivelazioni scottanti, inchieste sul finanziamento sospetto della sua campagna presidenziale.

Il risultato potrebbe essere un’astensione ancora una volta record, vicina al 40%. C’è poi l’ulteriore incognita del Fronte nazionale, da mesi indicato come predestinato ad una vera esplosione in primavera, fra conquista di un numero record di comuni e – a maggio – addirittura possibile primo partito di Francia alle europee.

L’estrema destra di Marine Le Pen presenta un numero record di liste, 597, e sarà presente nella metà dei comuni di oltre 100.000 abitanti. Da cinque comuni di oggi, potrebbe fare un salto in avanti clamoroso: “potenzialmente possiamo governare in 15 città”, ha proclamato la Le Pen. Ma soprattutto, il Fronte potrebbe piazzare un suo candidato oltre il 10%, che è la soglia per andare al ballottaggio, in un numero altissimo di comuni e pesare in modo decisivo sul risultato finale. In particolare indebolendo la destra, che spera di sfruttare il malcontento e strappare città importanti alla sinistra, prime fra tutte Strasburgo e Tolosa.

Hollande va a votare nella sua Tulle e – dicono nel suo entourage – pensa già al dopo-elezioni. Lavora al rimpasto di governo più volte annunciato e ormai imminente, quello con il quale spera di far ripartire l’immagine deludente della nuova sinistra al potere. La grande novità, stando ai corridoi, è una vecchia conoscenza, dei francesi e di Hollande: Segolene Royal, sua ex compagna di una vita, ex ministra ed ex candidata presidente, stavolta destinata al ministero della Cultura.

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ultimo aggiornamento: 16 Febbraio 2022 9:05


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