Siete taglie XL? Lottate di continuo con la bilancia per combattere con la linea l’obesità? Tutto inutile: il vostro destino sia stato scritto nel DNA.

Secondo un nuovo studio di ricercatori svedesi presentato al 50esimo meeting annuale dell’Easd, lEuropean Association for the Study of Diabetes, in programma fino al 19 settembre a Vienna, esiste un rapporto di rischio genetico per l’obesità.

La taglia XL può essere il risultato di una sfortunata roulette russa della genetica. Ma la condanna non è necessariamente a vita, con una possibilità di riscatto almeno in vecchiaia. Gli esperti hanno osservato che questo punteggio si lega a un rischio aumentato di avere un Bmi più alto durante tutta la vita, porta ad avere un peso instabile e a ingrassare fino alla mezza età, ma è associato a un minore aumento di chili dopo la mezza età.

Protagonisti dell’analisi oltre 21 mila partecipanti a uno studio svedese su dieta e cancro. I risultati di questa osservazione sono poi stati verificati usando la coorte di un altro studio, altre 4.300 persone di mezza età: confronto che ha confermato come, dopo il mezzo secolo d’età, un alto rischio genetico di obesità si leghi a un minor rischio di aumento di peso.

Lo studio è firmato da Gull Rukh del Lund University Diabetes Center di Malmö il quale ha affermato:

“Sembra che i meccanismi alla base della suscettibilità genetica all’obesità possano avere conseguenze opposte per l’aumento di peso prima e dopo la mezza età. Prima il maggior rischio genetico si traduce in un elevato rischio di aumento di peso, dopo la mezza età in un minor rischio”

Se siete in sovrappeso la colpa non è vostra, ma del vostro dna quindi, l’obesità è il frutto di uno “sfortunato” mix genetico.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 17 Settembre 2014 11:58


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