Uno studio condotto dall’università di Toronto indica relazioni tra nausea in gravidanza e benessere del nascituro: più fastidi ci sono, più il bimbo è sano

La nausea, il malessere diffuso e l’impulso quasi  irrefrenabile a vomitare sono compagni di viaggio di ogni mamma in attesa, soprattutto nelle prime settimane di gestazione. Compagnie decisamente scomode, visto che di quella sensazione opprimente e fastidiosa tutte farebbero volentieri a meno. C’è però una notizia che, per lo meno,  potrebbe aiutare a sopportare i fastidi con maggiore spirito di sacrificio, addirittura con il sorriso sulle labbra: a quanto pare, la nausea in gravidanza sarebbe il segnale che il bambino sta bene.

 Tutti i sintomi meno graditi, infatti, sarebbero legati ad uno sviluppo più sano del nascituro: maggiore è la nausea, più alta è la probabilità che il bimbo in arrivo nasca in perfetta salute e senza malformazioni o  problemi di crescita. Inoltre, minore sarebbe il rischio di aborto. Lo sostiene una capillare ed approfondita indagine dei medici dell’Hospital for Sick Children, una  struttura sanitaria universitaria della  città di Toronto.

I ricercatori canadesi hanno messo a correlazione i dati di studi effettuati in cinque paesi diversi e riguardanti 850.000 donne  incinte. I risultati? Sorprendenti. L’85% delle donne dell’indagine, infatti, soffre di  nausea e vomiti al mattino, con sintomi di media ed accentuata gravità. Il rischio di aborto è tre volte più alto nelle donne che non presentano questi disturbi. Più aumenta l’età, più questa relazione sembra essere significativa. Le donne dai 35 anni in su, nello specifico, portano a termine gravidanze sane quando accusano questi fastidi di primo mattino.

Insieme all’aborto, la nausea è collegata anche ad altri fattori: più nausea c’è nel corso della gravidanza, più paffuto e lungo è il bimbo alla nascita e meno parti si verificano prima del termine, 6,4% contro il 9,5% delle donne senza disturbi. Ma il dato più significativo è quello relativo al rischio di difetti alla nascita, che diminuisce del 30% in corrispondenza di fastidi più accentuati.

Un’altra buona notizia è che si possono comunque assumere dei farmaci anti nausea senza che sia pregiudicato l’effetto protettore dei disturbi sul feto: la  rassicurazione arriva da Gideon Koren in persona,  il direttore dell’ospedale di Toronto, l’autore principale della ricerca. Sì alla nausea, dunque,  se serve a rendere più sani ed in forma i nostri bambini. Ma, nel caso, si possono anche eliminarne gli effetti più fastidiosi.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 9 Ottobre 2014 12:38


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