Sono più di 60.000 le persone che hanno visitato la rassegna dedicata a Andy Warhol, una delle più importanti mostre realizzate  al palazzo Blu di Pisa.

E’ stata prorogata fino al 9 febbraio 2014 la mostra su Andy Warhol al Palazo Blu di Pisa. La decisione è stata presa a conseguenza della grande affluenza di pubblico che ha voluto apprezzare da vicino le 230 opere esposte, in un percorso realizzato grazie alla collaborazione dell’Andy Warhol Museum di Pittsburgh.

In realtà gli organizzatori avrebbero allungato l’apertura per ancora più tempo, cosa però impossibile perchè la mostra sarà ospitata dal 3 marzo al 28 maggio nel Sara Hilden Art Museum di Tampere in Finlandia.
Palazzo Blu conferma il proprio valore come promotore dell’immagine di Pisa nel panorama culturale nazionale ed europeo.

L’esposizione fa parte dei progetti di Palazzo Blu avviati nel 2009 dalla Fondazione Palazzo Blu di Pisa in collaborazione con Giunti Arte mostre e musei, dedicate a grandi maestri del Novecento come Chagall, Miró, Picasso e Kandinsky, che hanno portato nelle sale del museo pisano oltre 400.000 persone.

Andy Warhol, nato a Pittsburgh il 6 agosto del 1928, non fu solo pittore ma anche scultore, regista, attore, sceneggiatore e produttore cinematografico. Esponente della Pop Art, realizzò moltissime opere pittoriche utilizzando la tecnica della serigrafia. I suoi quadri più famosi dedicati a Marilyn Monroe, Mao Tse-Tung, Che Guevara, sono diventate delle vere e proprie icone.

Il suo metodo era la ripetizione: su delle grosse tele riproduceva moltissime volte la stessa immagine alternandone i colori. Prendendo immagini pubblicitarie di grandi marchi commerciali  o immagini d’impatto come incidenti stradali o sedie elettriche, riusciva a svuotare di ogni significato le immagini che rappresentava proprio con la ripetizione dell’immagine stessa su vasta scala.

La sua arte, che portava gli scaffali di un supermercato all’interno di un museo o di una mostra d’arte, era una provocazione neanche troppo velata. Secondo Warhol l’arte doveva essere consumata come un qualsiasi altro prodotto commerciale.

Rivisitò anche grandi opere del passato, come L’ultima cena di Leonardo da Vinci, sua ultima realizzazione, o capolavori di Paolo Uccello e Piero della Francesca.

Morì a New York il 22 febbraio 1987, in seguito a un intervento chirurgico alla cistifellea.

Per chi non ancora visto la mostra, può aproffittare ancora fino al 9 febbraio per osservare da vicino i capolavori di uno dei più grandi artisti visivi del ‘900.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 28 Gennaio 2022 9:21


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