Il grande scrittore colombiano Gabriel Garcia Marquez si è spento giovedì a Citta del Messico all’età di 87 anni. Era malato da tempo a causa di una infezione polmonare.

Si è conclusa giovedì 17 aprile 2014 l’avventura umana, durata 87 anni,  di uno dei massimi scrittori della nostra epoca Gabriel Garcia Marquez.  Continua però l’avventura del mito, il privilegio che solo i grandi nomi possono permettersi, sfidando le leggi del tempo per consegnarsi all’immortalità della storia. Perchè l’anima di Garcia Marquez è sempre lì, tra le pagine dei suoi romanzi, nei suoi versi, nei suoi personaggi.

Garcia Marquez, nato ad Aracataca in Colombia il 6 marzo del 1927, viveva in Messico da diversi decenni.  E’ morto nella privacy della sua casa, in calle Fuego 144 a Città del Messico, assistito dalla moglie e dai figli Barcha Mercedes, Rodrigo e Gonzalo. Era stato ricoverato in ospedale  il 31 marzo per un’infezione polmonare e all’apparato urinario e dopo una settimana di ricovero i medici gli avevano permesso di tornare a casa, anche se in condizioni precarie, per continuare le cure mediche a domicilio.

Il Presidente della Colombia Juan Manuel Santos ha decretato tre giorni di lutto nazionale in Colombia e ha descritto lo scrittore come “il colombiano che nella storia del Paese ha portato più alto il nome della Patria“, aggiungendo che la “Colombia intera lo piange”. Il presidente messicano Enrique Peña Nieto, ha definito Garcia Marquez come “uno dei più grandi scrittori del nostro tempo“, che ha “arricchito la vita della nostra nazione”.

Per il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama “il mondo ha perso uno degli scrittori più grandi e visionari“. Il Premio Nobel per la letteratura Mario Vargas Llosa ha detto di “sentirsi il cuore spezzato ” per la morte di Garcia Marquez.

Negli ultimi anni “Gabo”, come era soprannominato,  aveva limitato le apparizioni pubbliche. Lo scorso mese per il suo compleanno era stato festeggiato davanti alla stampa da amici e sostenitori, che gli avevano portato torta e fiori fuori dalla sua abitazione in un quartiere esclusivo nel sud di Città del Messico. Lo scrittore non aveva parlato in quell’occasione.

Márquezè è stato uno dei massimi esponenti della letteratura contemporanea e della corrente del “realismo magico”. Nel 1967 pubblicò l’opera che gli valse la fama internazionale: “Cent’anni di solitudine”. E’ il romanzo che ha fatto la sua storia, ma anche quella della narrativa sudamericana. Le vicende della famiglia Buendia nel villaggio di Macondo si intrecciano attraverso i tempi e le generazioni, in un labirinto di emozioni e di realtà che hanno fatto scuola. Oltre ad emozionare migliaia di lettori attraverso le epoche. “Macondo” è diventato il nome per descrivere l’irrazionale del quotidiano, una dimensione reale ma assurda, così difficile da cogliere, ma che tutti vivono in un modo o nell’altro. E ha battezzato, anche in Italia, innumerevoli circoli, associazioni, collettivi e utopie varie.

Gabriel Garcia Marquez ottenne il premio nobel per la letteratura nel 1982 ed è considerato lo scrittore di lingua spagnola più popolare dopo Miguel de Cervantes. La sua straordinaria fama letteraria ha evocato paragoni con Mark Twain e Charles Dickens. Il romanzo  “Cent’anni di solitudine” ha venduto 50 milioni di copie in più di 25 lingue. Tra i suoi scritti ricordiamo anche “Cronaca di una morte annunciata”, “L’amore ai tempi del colera“, “Il generale nel suo labirinto”, e “L’autunno del patriarca”. I suoi libri sono stati venduti più di qualsiasi cosa pubblicata in spagnolo eccetto la Bibbia.

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ultimo aggiornamento: 22 Febbraio 2022 9:04


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