Come promesso dal governo Renzi è avvenuto il grande cambiamento nei manager statali. Sette cambi su otto e tre presidenze femminili: Eni, Poste ed Enel.

La promessa di rivoluzionare le cariche dei manager statali è stata mantenuta dal governo Renzi. Sono sette cambi su otto di cui tre incarichi di presidenza affidati a donne. Nelle liste comunicate da Palazzo Chigi non viene specificato il ruolo cui i nomi sono destinati ma tradizionalmente il primo è quello riservato al presidente e il secondo all’amministratore delegato. E’ presente un massiccio sbarco sulla scena delle donne, anche se per la verità non nel ruolo operativo di amministratore delegato.
Tre le presidenti donne: all’Eni arriva l’ex numero uno di Confindustria, Emma Marcegaglia; per le Poste è stata scelta Luisa Todini, che fa parte del cda della Rai, mentre  alla presidenza dell’Enel approda Patrizia Grieco, attualmente capo di Olivetti;
“Sono particolarmente soddisfatto per la forte presenza femminile, segno di un protagonismo che chiedeva da troppo tempo un pieno riconoscimento anche da parte del settore pubblico, in linea, anzi all’avanguardia, rispetto alle migliori esperienze europee ed internazionali”, ha dichiarato Renzi. Una novità per i presidenti sarà lo stipendio: al massimo 238mila euro annui lordi.
Quattro volti nuovi per la posizione di amministratore delegato. All’Eni e all’Enel finisce l’era rispettivamente di Paolo Scaroni e Fulvio Conti, che vengono sostituiti da due interni: al gruppo petrolifero viene promosso Claudio Descalzi, mentre al gruppo elettrico Francesco Starace conquista la poltrona principale dopo aver gestito con successo il business delle rinnovabili con Enel Green Power.
Le recenti polemiche sullo stipendio non hanno evidentemente influito sul destino di Mauro Moretti, che da amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato trasloca con la stessa posizione a gestire le complesse sfide, trasporto ferroviario in testa, che si trova ad affrontare Finmeccanica, dove è stato preferito all’interno Giuseppe Giordo; alle Poste, infine, un’altra conferma delle indiscrezioni,  Francesco Caio, che la spunta su un altro nome circolato con insistenza, quello dell’ad dell’Espresso Monica Mondardini.
Matteo Renzi
Matteo Renzi

Dopo quattro ore di riunione a Palazzo Chigi tra il premier Matteo Renzi e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, dunque, le quattro grandi aziende di Stato hanno un nuovo management. Se per molti nomi le scelte non si sono discostate dalle voci che sono circolate nei giorni scorsi, in almeno un caso si può parlare di una sorpresa che non mancherà di destare qualche polemica: si tratta di Luisa Todini, imprenditrice, eletta deputata europea nelle liste di Forza Italia nel 1994.

Per quanto riguarda gli emolumenti previsti per i nuovi Presidenti di Enel, Eni, Finmeccanica e Poste Italiane, si proporrà all’assemblea delle società che il compenso annuo sia fissato nella cifra di 238mila euro annui lordi. E’ quanto si legge nella nota di Palazzo Chigi sulle nomine delle società pubbliche.
Una volta fatte le nomine principali, tuttavia, il lavoro del governo non può dirsi esaurito su questo fronte. Con la decisione di trasferire Moretti in Finmeccanica, infatti, si scopre una posizione alle Ferrovie e andrà quindi individuato un nuovo amministratore delegato, carica per la quale è circolato con insistenza il nome di Domenico Arcuri. Il successore di Moretti sarà nominato nei prossimi giorni.
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DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 22 Febbraio 2022 9:32


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