Legge di Bilancio 2026, via libera alla proroga del bonus mobili: chi può ottenerlo

Legge di Bilancio 2026, via libera alla proroga del bonus mobili: chi può ottenerlo

Confermato, mediante la Legge di Bilancio 2026, la proroga del bonus mobili e arredi: come funziona e a chi spetta.

La Legge di Bilancio 2026, approvata dal Consiglio dei ministri lo scorso 17 ottobre e ora al vaglio del Parlamento, conferma una delle agevolazioni più attese dagli italiani: il bonus mobili ed elettrodomestici. In cosa consiste e a chi spetta.

La proroga del bonus mobili 2026: cosa prevede la nuova manovra

Secondo il testo della manovra, il bonus mobili sarà prorogato per tutto il 2026 con una detrazione IRPEF del 50% delle spese sostenute, fino a un limite massimo di 5.000 euro per unità immobiliare. La somma sarà suddivisa in dieci rate annuali di pari importo, come già previsto nelle precedenti edizioni del provvedimento.

L’agevolazione spetta per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici utili ad arredare immobili oggetto di interventi di recupero edilizio, avviati a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto. In altre parole, per usufruire del bonus 2026, i lavori di ristrutturazione dovranno essere iniziati almeno nel 2025.

mobili arredamento teak

Non è – però – necessario che le spese per i lavori siano sostenute prima di quelle per l’arredo: ciò che conta, infatti, è la data di inizio degli interventi, documentabile attraverso abilitazioni comunali, comunicazioni all’ASL o, in mancanza di obblighi, tramite una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.

Chi può ottenerlo e per quali lavori è ammesso

Il bonus mobili 2026 non fa differenze, inoltre, tra prima e seconda casa e può essere richiesto sia per singole unità abitative, sia per parti comuni di edifici residenziali.

Restano validi i requisiti base: l’agevolazione è collegata ad interventi di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia.

Sono esclusi, invece, i lavori di semplice manutenzione ordinaria — ad esempio tinteggiature, rifacimento di pavimenti e sostituzione di infissi interni — se effettuati su appartamenti privati. Rientrano nel bonus, infine, anche gli interventi di ricostruzione e/o ripristino di immobili danneggiati da calamità naturali, purché sia stato dichiarato lo stato di emergenza.