Le due vie del destino – The Railway Man: il dramma biografico di Jonathan Teplintzky con Colin Firth e Nicole Kidman è nei cinema italiani da oggi, 11 settembre 2014.

Le due vie del destino è un’operazione riuscita soprattutto quando al centro della narrazione c’è il tormento del passato e il rapporto silenzioso tra gli ex reduci della ‘Ferrovia della morte’. Un ‘film nel film’ dove anche gli attori sembrano più a loro agio ed emergono quelle sollecitazioni emotive cariche di intensa solidarietà umana. La guerra è una zona buia che non andrebbe attraversata mai, ieri come oggi.

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Le due vie del destino racconta di storie apparse e scomparse sui media, vite spezzate in alcuni casi o miracolosamente salvate dalle lame dei terroristi. Giovani come lo era Eric Lomax (un convincente Colin Firth) soldato inglese catturato dai Giapponesi alla fine della Seconda guerra mondiale e impiegato come schiavo per costruire la ‘Ferrovia della morte’ (citata anche nel film Il ponte sul fiume Kwai di David Lean) tra Thailandia e Birmania. Sopravvissuto per miracolo alle angherie e alle torture degli ufficiali giapponesi, ne Le due vie del destino, Lomax tornerà a casa e cercherà di rifarsi una vita. L’incontro in treno con Fanny (l’impalpabile Nicole Kidman), il matrimonio e la possibilità di trovare finalmente la pace non riescono a placare i fantasmi della guerra. L’immagine del giovane ufficiale giapponese (Hiroyuki Sanada) e la sua metodica tortura devastano la mente di Lomax e non solo la sua. Fino alla decisione di tornare dopo quarant’anni nel campo di concentramento per affrontare definitivamente quel giovane ufficiale.

Alla base del lavoro cinematografico Le due vie del destino, c’è il romanzo autobiografico scritto da Eric Lomax, ‘The Railway man’, deceduto però nel 2012 prima di vedere la sua vita portata sul grande schermo. Ne Le due vie del destino, la fotografia della piccola comunità silenziosa e rispettosa delle cicatrici dei reduci, in cui emerge la figura del compagno di prigionia Finley (l’ottimo Stellan Skarsgard) custode dei terribili segreti che devastano le notti di Lomax, è lo spaccato migliore di Le due vie del destino. Un ‘film nel film’ dove anche gli attori sembrano più a loro agio ed emergono quelle sollecitazioni emotive cariche di intensa solidarietà umana. La guerra è una zona buia che non andrebbe attraversata mai, ieri come oggi.

Emanuela Bertolone.

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ultimo aggiornamento: 12 Aprile 2022 10:56


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