Una moneta da 100 lire ha raggiunto il valore di 6.500 euro: un pezzo raro nel mercato della numismatica, molto ambito: la hai nel cassetto?
Il fascino delle monete antiche incrementa ogni volta che un’asta riporta alla luce pezzi capaci di raccontare interi capitoli di storia europea. Non sono, infatti, semplici oggetti da collezione, bensìm miniature di potere, arte e politica che attraversano i secoli e riaffiorano nei cataloghi delle principali case d’asta. È ciò che sta accadendo tra Varese e Zurigo, dove alcune rarità numismatiche stanno attirando l’attenzione di collezionisti internazionali e curiosi. Tra queste, una particolare moneta da 100 lire che, secondo le ultime stime, può raggiungere i 6.500 euro: valore che lascia a bocca aperta, ma che trova una spiegazione nelle vicende che accompagnarono la creazione della stessa moneta.
La moneta da 100 lire che vale 6.500 euro
Nel calendario della casa Varesi, il doppio appuntamento di inizio novembre ha portato in vetrina un esemplare delle famose 100 lire in oro coniate nel 1925. Si tratta di una moneta nata per celebrare i venticinque anni di regno di Vittorio Emanuele III, sovrano che non nascondeva la propria passione per la numismatica.
Per l’occasione, infatti, il monarca volle un’opera che unisse tecnicismo ed eleganza: così, lo stesso affidò la modellazione ad Aurelio Mistruzzi, artista raffinato e profondamente legato al linguaggio scultoreo del suo tempo, mentre le incisioni furono curate da Attilio Motti.
La produzione, tuttavia, non fu semplice: le tecniche utilizzate all’epoca imposero una sabbiatura a tutti i cinque mila pezzi realizzati, venduti sul mercato con un prezzo che per l’epoca era sostenuto. Oggi, quasi un secolo dopo, il valore di uno di questi rari esemplari sfiora i 6.500 euro, cifra che riflette, in sostanza, la qualità del conio e l’importanza storica che lo contraddistingue.
Accanto alla regina dell’asta, non sono passati inosservati altri pezzi che hanno attirato la curiosità degli appassionati. Tra questi, una moneta del periodo di Carlo V, soprannominata “burigozzo“, testimonianza di un’epoca di profondi cambiamenti politici, valutata attorno ai 5.000 euro.
Zurigo e il viaggio nelle rarità imperiali
Intanto, oltreconfine, la casa Sincona si prepara a celebrare la sua centesima asta con una selezione di esemplari che coprono quasi due millenni di storia.
Vi sono, infatti, le prestigiose cinque sterline del 1839 dedicate alla giovane regina Vittoria, valutate oltre 200mila franchi svizzeri, nonché un rarissimo carlino del Settecento legato alla dinastia sabauda.
A impreziosire il catalogo, compaiono anche monete romane in oro: un aureo risalente al II secolo e un multiplo di Costantino, entrambi valutati decine di migliaia di franchi.
