Sono più reattive, capaci di affrontare una situazione caotica e trovare soluzioni. Eurostat e scienza britannica sono concordi: donne sempre più forti.

“La fine degli uomini”, bestseller della femminista statunitense Hanna Rosin, annuncia un’inarrestabile, potente ascesa delle donne. Sarà un duro lavoro, dal momento che il potere del mondo, secondo Forbes, è ancora azzurro. Azzurro è il 97% dei miliardari, il 95,2% degli amministratori delegati e il 92,8% dei capi di stato. Ma i dati inerenti alla futura, imminente, generazione italiana sono confortanti: il 60% delle donne hanno conseguito una laurea, ottenendo in molti casi una borsa di studio. Trend universitario negativo, invece, per i maschietti.

Milena Santerini, professoressa di Pedagogia all’università La Sapienza di Roma, ha dichiarato: “Non mi piace parlare di guerra dei sessi, ma vista la velocità con cui le donne bruciano le tappe, è probabile che almeno nel nostro mondo occidentale i maschi potrebbero ritrovarsi a rincorrerle”.

L’Eurostat parla già di 2 milioni e 400mila donne-capofamiglia, ossia uniche portatrici di reddito, cosiddette breadwinner.

Claudia Parzani, avvocato, unica partner italiana del noto studio internazionale “Linklaters”, è presidente di “Valore D”, associazione che sostiene la leadership rosa nel Belpaese.

“Noi paghiamo uno storico ritardo- ha dichiarato – spesso dico alle mie figlie che sono nata nel 1971, anno in cui finalmente alle donne venne data la possibilità di fare i vigili urbani. Ma il tempo si è messo a correre, basta guardare le ragazze all’università, o il numero crescente di donne ai vertici delle aziende. Ed è la creatività femminile che oggi viene richiesta, la nostra duttilità nell’affrontare problemi complessi”.

A confermare quest’ultima tesi, è uno studio britannico che ha evidenziato una maggiore capacità multitasking nelle donne, assai più brave nell’affrontare molteplici impegni contemporaneamente.

In particolare, i ricercatori sostengono che le donne  siano più brillanti, anche sotto pressione.

“Sono più riflessive e organizzate, mentre i gli uomini sono più impulsivi e alla fine si perdono”.

Parole di due uomini, Gijsbert Stoet dell’università di Glasgow, e Keith Laws dell’università di Hertfordshire.

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ultimo aggiornamento: 12 Giugno 2015 16:25


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