Come aveva annunciato, Kasia Smutniak è tornata in Nepal per costruire una scuola in onore di Taricone: ora confessa che fu lui a chiederglielo

Fecero un viaggio sull’Himalaya e fu lì che Pietro Taricone si innamorò di quelle terre e di quelle popolazioni e confessò alla moglie, Kasia Smutniak, che avrebbe voluto fare qualcosa per aiutare quella gente.

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Lo racconta  Kasia Smutniak in un’intervista a “Io Donna”, in  cui parla dei progetti della sua onlus “Guerriero” fondata proprio in onore di Pietro Taricone.

“Sull’Himalaya mi disse: “Facciamo qualcosa per questa gente”. Il Nepal è un luogo pieno di luce e di bambini che fanno casino. Io vivo una vita un po’ sdoppiata. Qua ho il mio lavoro, che mi pace tantissimo, però è fatto di cose futili, i mondi che costruisco sono finti. Poi c’è la mia vita che è vera, poi ci sono io che mi sento vera quando sono là. Nessuno ha la minima idea di chi sia, non devo dimostrare nulla. Sono semplicemente Kasia.”

Kasia Smutniak passerà le vacanze estive in Nepal per partecipare ai progetti della Onlus in ricordo del defunto Pietro Taricone. La priorità è la costruzione di una scuola. Con lei, è andata anche la figlia Sophie, mentre il secondogenito Leone, avuto dell’attuale relazione con Domenico Procacci, è rimasto in Italia perchè ancora troppo piccolo.

“Sei una matta, mi dicevano, ma è giusto che i bambini sappiano. Era importante che capisse quanto ti segni il luogo dove nasci: in Europa è diverso che in Siria o in Nepal. I bambini accettano le cose con naturalezza, non hanno filtri, non giudicano.”

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ultimo aggiornamento: 9 Giugno 2015 7:18


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