Come evitare di ereditare i debiti, mediante un trucco legale che salva dall’azione del Fisco: ecco cosa sapere in merito.
Accettare un’eredità può sembrare una cosa positiva, ma non sempre lo è. In molti casi, insieme a immobili, risparmi e beni di valore, passano anche mutui, prestiti e pendenze con l’Agenzia delle Entrate. Il rischio di ritrovarsi gravati dai debiti di un familiare scomparso è reale e, spesso, sottovalutato. Per questo motivo, la legge italiana offre strumenti specifici per proteggersi e agire con consapevolezza. Scopriamo, dunque, cosa c’è da sapere in merito.
Evitare debiti dopo aver accettato una eredità: il trucco
Tra le possibilità riconosciute dal Codice Civile, l’accettazione con beneficio d’inventario rappresenta la scelta più cauta.
Questo meccanismo separa il patrimonio dell’erede da quello del defunto, limitando le responsabilità economiche esclusivamente ai beni ricevuti. In pratica, se il de cuius lascia un debito superiore al valore dell’eredità, la differenza non dovrà essere coperta con risorse personali.
Per attivare il beneficio d’inventario, però, serve una procedura formale davanti ad un notaio o alla cancelleria del tribunale. L’erede deve redigere un inventario completo che elenchi beni, crediti e passività del defunto, rispettando scadenze precise.
Una semplice omissione può invalidare tutto e far decadere la tutela. È, quindi, una strada sicura ma che richiede attenzione, soprattutto se il quadro patrimoniale non è chiaro o se si sospetta l’esistenza di creditori non ancora emersi.
Rinunciare o accettare tacitamente
In alcuni casi, la soluzione migliore resta la rinuncia. Se i debiti superano con certezza il valore dei beni, uscire dalla successione diventa un atto di buon senso.
La rinuncia, da formalizzare presso notaio o il tribunale, consente di liberarsi da ogni obbligo, senza ricevere nulla ma evitando future pretese da parte dei creditori. Il termine massimo per decidere è di dieci anni, ma comportamenti che lasciano intendere un’accettazione – come l’utilizzo o la vendita di un bene – possono far pensare ad un’accettazione tacita, quindi irreversibile.
La via opposta è l’accettazione pura e semplice, spesso scelta per abitudine o per mancanza di consapevolezza. In questo caso, si diventa responsabili illimitatamente dei debiti del defunto, anche con il proprio patrimonio personale. È una decisione che espone al rischio di richieste economiche durature nel tempo.
