La sfilata parigina di Dries Van Noten rinuncia alla musica e si trasforma in una passeggiata tra i boschi alla ricerca della semplicità della moda
Una sfilata o una passeggiata nel bosco? Se Dries Van Noten voleva stupire, c’è riuscito in pieno. La collezione primavera estate 2015 dello stilista fiammingo, presentata sulla nobile passerella della Paris Fashion Week, è sembrata piuttosto un richiamo alla natura, alla semplicità, una sorta di rifiuto verso tutto ciò che di artificiale, superfluo, inutile, accompagna il mondo della moda. Un ritorno all’essenza vera della passerella, ben al riparo dalle esagerazioni ipertecnologiche di qualche illustre collega.
[wooslider slider_type=”attachments” limit=”20″]
Certo, forse Dries Van Noten esagera nel senso opposto, rifiutando addirittura la musica a corredo della sfilata: solo cinguettii di uccellini, leggeri per giunta, ad accompagnare, scandendoli uno per uno, i passi felpati delle modelle: un modo garbato per ironizzare sui cinguettii virtuali, i famigerati tweet, degli altri brand, ma anche sull’abuso distorto che nella vita di tutti i giorni si fa di iphone, smartphone e quant’altr.
Nell’ambiente bucolico e incontaminato che la circonda, la donna immaginata da Van Noten si muove con consapevolezza dei suoi mezzi e della sua forza, in perfetta armonia con la natura. È una donna che cammina su un tappeto di muschio e che sfoggia con disinvoltura una rassegna di blazer e t-shirt dai volumi ampissimi, piccoli bomber, pantaloni dal cavallo basso e linee irregolari, ampi boxer quasi sottratti ai guardaroba maschili. I colori? Verde petrolio e bordeaux i più intriganti, ma nella collezione quello che più ricorre è il patchwork, di cui Dries Van Noten fa un uso davvero smodato.
Uso ricorrente ma non per questo inelegante, capace di trasformare ogni vestito in qualcos’altro. Effetto simile è quello conferito dalle vivaci texture, dettagli di lusso in un contesto volutamente sobrio ed essenziale. Unica nota stonata di tutta la linea – forse – l’utilizzo di accessori non consoni allo stile della collezione. Dries Van Noten, probabilmente, cade sul più bello, sui dettagli, ad un passo dal traguardo. Inguardabile la pochette e la bustina pelosa, decisamente inadatta ad una passeggiata nel bosco tesa a recuperare la semplicità perduta, così come fuori luogo appaiono i sandali flat con zeppa appena accennata: in questo caso sarebbe servita maggiore aggressività, per valorizzare al meglio un paio di scarpe altrimenti anonimo.