Se in casa hai questo modello di caldaia, sappi che devi sostituirlo secondo quanto previsto dalla legge: tutto è a tue spese.
La transizione ecologica imposta dall’Unione Europea riguarda da vicino milioni di famiglie italiane. Entro il 2040, infatti, le tradizionali caldaie a gas metano dovranno essere rimosse e sostituite con sistemi più sostenibili. Scopriamo, dunque, se la caldaia che abbiamo in casa deve essere sostituita o meno.
Caldaie a gas, stretta dell’Europa: chi non è in regola dovrà sostituirla a proprie spese
Da Bruxelles è stata aggiornata la direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive), mediante la quale si va a tracciare una vera e propria roadmap per dire addio, definitivamente e in maniera progressiva, ai sistemi di riscaldamento alimentati da combustibili fossili.
Con la Legge di Bilancio 2025, l’Italia ha già iniziato ad attuare le direttive europee, incentivando, in tal sensio, forme di riscaldamento più efficienti ed a basso impatto ambientale. Il cittadino, quindi, dovrà adeguarsi a queste nuove disposizioni, sobbarcandosi – in molti casi – i costi della riconversione dell’impianto termico domestico.
La direttiva europea prevede che ogni Stato membro attui misure per sostenere questa transizione, in modo da eliminare gradualmente, ma con decisione, le fonti fossili dagli edifici residenziali.
Le soluzioni alternative non mancano e tra queste possiamo annoverare le pompe di calore e sistemi di teleriscaldamento, ma anche il solare termico e le caldaie elettriche. A queste si affiancano, inoltre, le caldaie alimentate con fonti rinnovabili, ad esempio biomasse ed idrogeno.
Incentivi e semplificazioni per chi cambia impianto
Per agevolare il passaggio alle nuove tecnologie di riscaldamento, l’Unione Europea ha previsto una serie di misure di sostegno economico e semplificazioni burocratiche.
Tra le novità, ci sono, ad esempio, gli incentivi per l’acquisto di apparecchi ad alta efficienza energetica, ma anche detrazioni fiscali e riduzioni IVA per chi avvia interventi di efficientamento. Inoltre, la riforma prevede facilitazioni per l’accesso al credito, soprattutto per giovani coppie e famiglie con redditi medio-bassi.
