L’attrice e modella indiana Freida Pinto sbarca all’Ischia Global Fest e incanta col suo look semplice e naturale, difendendo il suo paese e le sue scelte.

Pur essendo ormai una diva di Hollywood – e non di Bollywood, la cittadella del cinema del suo paese, l’India – l’affascinante Freida Pinto è una paladina del look semplice e naturale. Capelli neri sciolti sulle spalle, khol nero sul viso per colorare la rima inferiore e dare profondità agli occhi marroni, una linea di kajal e sugli zigomi un blush rosa che si fa fatica a scorgere: così la diva si presenta al pubblico di Ischia Global Fest, sventolando la bandiera del suo paese.

“Sull’India ci sono troppi stereotipi, io voglio combatterli con il cinema che scelgo di fare”, dice battagliera all’Ansa. “Voglio restituire un’immagine indiana autentica. Si immaginano le indiane o tutte decorate e in attesa di un uomo che passi e le sposi o che siano tutte poverissime. Siamo cittadini del mondo come tutti gli altri e anche la violenza sulle donne è una piaga, non la nego, ma accade anche altrove, negli Stati Uniti ad esempio”.

Giunta al successo con The Millionaire nel 2009 dopo una promettente carriera di modella e testimonial di bellezza – è ambasciatrice L’Oreal, pur essendo una promotrice del nude look – Freida Pinto ad ottobre compirà 30 anni e ad Ischia è arrivata soprattutto per presentare il suo ultimo film, Desert Dancer, pellicola di Richard Raymond basata sulla storia vera di Afshin Ghaffarian, il ballerino iraniano che ha sfidato le autorità danzando.

“Un progetto sula libertà merita il massimo impegno. La storia di Ghaffarian è esemplare di quello che un singolo può fare per cambiare le cose”, continua Freida Pinto. “A vederlo ballare in tanti hanno sfidato il regime iraniano facendo sì che questa storia diventasse di dominio pubblico”.

Per prepararsi, tra l’altro, l’attrice indiana ha studiato danza per tre mesi, aggiungendo un’altra arte al suo straordinario bagaglio.

Insomma, ora Freida Pinto anche grazie ai suoi tratti che la rendono perfetta per interpretare praticamente tutti i ruoli, dalla donna occidentale a quella del Medio Oriente, dell’India o anche del Sudamerica, è contesa dai più grandi registi al mondo.

Lei, però, ha fatto una scelta:

“Voglio proseguire questo lavoro di attrice con i film indipendenti che permettono di raccontare storie autentiche e personaggi veri. Ho aspettato dopo The Millionaire l’occasione giusta e sono arrivati Miral di Julian Schnabel sulla Palestina e Woody Allen”.

Terrence Malick invece l’ha voluta per Knight of Cups, accanto a Cate Blanchett, Christian Bale e Natalie Portman:

“Un film che è l’esplorazione dell’umanità in una maniera che molti trovano difficile da capire. Io stessa nei primi due giorni di set non riuscivo a entrare dentro, ero un po’ sotto shock, poi ho capito che con questa storia che non posso dire Malick voleva rompere le convenzioni e alla fine sul set è stato come danzare”.

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ultimo aggiornamento: 18 Marzo 2022 9:51


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