Alla fine, le previsioni dei bookmakers si sono tristemente avverate: Emma, che ha gareggiato alla finale dell’edizione 2014 dell’Eurovision Song Contest con la canzone “La mia città”, ha rimediato il peggior risultato di sempre per quanto riguarda il nostro paese.

Rimediando il 21esimo posto con 33 punti, a pari merito con l’Azerbaijan, quella di Emma è stata la peggior esibizione che l’Italia ricordi. Digerito il risultato è ora il momento dell’analisi: che cosa non ha funzionato?

I motivi di questa disfatta possono essere molteplici e vanno dal look, alla canzone in sé, arrivando a uno dei noccioli della questione: Emma ha deciso di interpretare il brano in italiano e questa scelta potrebbe averla penalizzata. I tempi sono cambiati, l’inglese è una lingua essenziale e si può presentare tranquillamente un pezzo in inglese mantenendo intatta la propria italianità.

Prima del terribile risultato di Emma all’Eurovision Song Contest, il triste primato apparteneva al mitico Domenico Modugno che, nel lontano 1966 a Malmo, terminò la gara al 17esimo posto con una delle sue hit più conosciute, “Dio come ti amo”.

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Vero è che Emma nella sua performance non nascondeva la sua stanchezza: era provata dalla gara e la sua performance finale non è stata degna del suo nome. Tra l’altro chi la segue la conosce come una ragazza che non ha una voce fragile ed i suoi occhi spaventati esprimevano esattamente quelllo che provava. Se si vuole osare, bisogna divertirsi. Ed Emma non sembrava affatto divertita.

Ma parliamo del look e dell’atmosfera che la circondava. Di certo non è questo il luogo dove discutere su come era vestita, ma i codici comunicativi che trasparivano dalla performance erano chiari: dinamismo e sensualità. Emma non nasce come artista che piace agli uomini per motivi estetici, ma come donna che piace alle donne e che con esse ha un viscerale meccanismo di identificazione.

Non è la prima volta che vediamo Emma in minigonna, ma è certo che il suo dna rock e il suo essere caratterialmente sportiva, ha reso la cantante Emma molto più sensuale il suo esordio in “tutina aderente” e anfibi, piuttosto che con un abito prezioso e sexy.

Anche nella conferenza stampa Emma ha ribadito la sua stanchezza, mostrando il fianco ai critici. La pressione della stampa sugli artisti che arrivano in finale è uguale per tutti ma c’è chi si fa schiacciare e chi riesce a dominarla.

L’edizione 2014, quindi, sarà sicuramente utile agli artisti italiani che parteciperanno alla manifestazione in futuro per provare a correggere gli errori.

Emanuela Bertolone.

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ultimo aggiornamento: 28 Febbraio 2022 12:14


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