Per i bambini, i genitori sono degli idoli e dei punti di riferimento quindi ecco perché ci sono frasi che non andrebbero mai dette ai nostri figli.

Ecco un elenco di 10 frasi che vi sconsigliamo di usare con i vostri figli:

1. Sbrigati! Molti genitori sono stressati dal lavoro, dalla mancanza di sonno, dalla mancanza di tempo libero e tutti sentono la pressione a mille quando, in ritardo per l’ufficio, deve ancora accompagnare i figli a scuola e i bimbi non riescono a trovare le scarpe o hanno dimenticato di mettere i calzini o devono fare un’ultima pipì. Pensate però al vostro tono di voce quando li sollecitate a sbrigarsi e pensate a quanto spesso lo dite. Se tutte le mattine prima di uscire di casa cominciate a sbuffare, a picchiettare con le dita sul tavolo o con i piedi sul pavimento state attenti alle conseguenze infatti comportamenti simili fanno sentire i vostri figli in colpa e li feriscono senza così motivarli a fare più in fretta.

2. Come sei lento oppure disordinato, noioso, ecc… farà pensare al bambino: “se mamma e papà dicono che sono così allora lo sono davvero”. Questo è il pensiero che si concentrerà nella mente di vostro figlio, e sarà maggiore tanto quante più volte ascolterà queste parole infatti i bambini credono a tutto quello che sentono, senza mai metterlo in discussione, anche quando si tratta di se stessi. Mutate piuttosto queste frasi leggermente, e vedrete che il significato cambierà totalmente:“cerca di essere più ordinato” ha un altro impatto su vostro figlio.

3. Devi capire che… preclude ad un lungo e noioso discorso! Una frase del genere potrebbe scoraggiare il figlio che è all’ascolto, dando loro quasi una giustificazione a non prestare attenzione a ciò che si dirà nell’immediato e oltretutto quando un bambino è arrabbiato o deluso la spiegazione serve a poco, un insegnamento può non essere recepito.

4. Non ti offendere per una sciocchezza! Quello che per un genitore è una stupidaggine, per un bambino è una cosa di fondamentale importanza infatti un figlio viene dal genitore in lacrime perché si è rotto il braccio ad un robot non dovete dirgli che è una sciocchezza perchè per lui quel robot era un personaggio fondamentale del suo microcosmo. Se vi dimostrate sprezzanti farete loro perdere la fiducia che ripongono in voi, perché non sarete in grado di ascoltarli e consolarli. Cercate invece di mostrarvi partecipi per la loro pena e consolatelo con frasi significative.

5. Non ho i soldi per comprare… fa pensare al bambino che automaticamente quando ci saranno i soldi si potrà comprare qualsiasi cosa. Molto meglio allora dare una spiegazione razionale e più reale della richiesta: se si tratta di cibo si può dire che ci sono cose che fanno male, se vostro figlio chiede un gioco si può giustificare la risposta negativa spiegando che uno simile ce l’ha già a casa. Anche se un bambino non riuscirà realmente a capire il motivo, è bene cominciarlo ad abituare che non è possibile comperare tutto quello che si desidera.

6. Lo faccio io perchè tu non sai farlo! Con una frase del genere generiamo nel bambino la perdita di iniziativa infatti il bambino si  sentirà incapace e non avrà più fiducia nelle sue capacità future. Proprio per evitare di innescare meccanismi del genere, lasciate che vostro figlio faccia, anche se non faranno come voi, purchè si invogli la loro iniziativa e la loro autostima.

7. Non piangere! Non essere triste! I bambini hanno il diritto di arrabbiarsi a tal punto da piangere, soprattutto quando sono troppo piccoli per riuscire ad esprimersi con le parole e hanno diritto a sentirsi tristi o ad avere paura. E’ normale voler proteggere i propri figli da sentimenti od emozioni negative, ma dire “non sentirti cosi” non serve a far sentire i vostri bambini in maniera diversa. Anzi, potrebbe fargli credere che le loro emozioni non sono ammesse, che non va bene sentirsi tristi o avere paura. Quindi aiutate vostro figlio a prendere coscienza di quel particolare stato d’animo e date un nome alle emozioni del vostro bambino  insegnandogli così ad esprimerle al meglio. Alla fine, imparerà a piangere di meno e a descrivere meglio quello che prova.

mamma e figlia
mamma e figlia

8. Bravo, bel lavoro! I rinforzi positivi sono, dopotutto, uno degli strumenti più efficaci a disposizione dei genitori ma il problema esiste se il complemento è vago e indiscriminato. Dire “bravo!” per ogni piccola cosa che vostro figlio fa, dal finire il latte a fare un bel disegno, perde di significato. Quindi, provate a rinforzare solo ciò che richiede un vero sforzo. Finire un bicchiere di latte non implica un reale sforzoe poi bisogna essere più specifici infatti invece di dire “bel lavoro”, dite “che bei colori brillanti hai usato per disegnare questo campo di fiori!” e sottolineate positivamente il comportamento invece del bambino in sé: “bravo, sei stato cosi tranquillo con il tuo puzzle mentre finivo di cucinare, proprio come ti avevo chiesto”.

9. Vai via! la maggior parte dei genitori ogni tanto desidera ardentemente una pausa e lo stress e la pressione quotidiana ci spingono talvolta ad allontanare i nostri bambini per poter terminare la cena, o per cambiare quella lampadina che si è fulminata da mesi o semplicemente perché siamo stanchi e vorremmo tanto rilassarci per qualche minuto sul divano. Il problema è che se diciamo troppo spesso ai nostri figli frasi come “vai via” o “ora ho da fare”, loro si convinceranno che non vale la pena parlare con noi, proprio perché li allontaniamo sempre. E se si istaura questo circolo vizioso da piccoli, quasi sicuramente faranno fatica ad aprirsi con noi una volta cresciuti. Una buona regola per noi genitori sarebbe quella di abituare sin dall’infanzia i nostri bimbi al fatto che mamma e papà hanno il diritto di ritagliarsi una pausa per se stessi, ogni tanto. Impariamo ad organizzarci con nonni, baby sitter, amici o vicini di casa. Basta anche mezz’ora per rilassarsi e ricaricare le batterie.

10. Smettila o ti darò io un vero motivo per piangere! Può succedere a tutti di usare frasi del tipo “Fai cosi o altrimenti…” oppure “se lo fai ancora, ti sculaccio!”.  Il problema è che prima o poi è necessario mettere in pratica la minaccia o perdete la vostra credibilità ma le minacce non sono quasi mai efficaci. Più piccoli sono i figli e maggiore è il tempo necessario per apprendere. L’apprendimento è un processo che implica l’errore e la prova per cui, è decisamente più efficace utilizzare una serie di tattiche ripetitive e costruttive, come dare alternative, allontanare il bambini da situazioni che generalmente provocano comportamenti sbagliati, oppure imporre loro una pausa di riflessione piuttosto che minacciarli.

Ora non vi resta che provare a non ripetere queste frasi a i vostri figli e vedrete che se riuscirete a farlo l’intera famiglia troverà giovamento!

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 26 Gennaio 2022 10:45


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