Richard Gere ha parlato davanti alla platea del Giffoni Film Festival. Oltre a consigli sull’amore l’attore ha confessato di essere innamorato dell’Italia.

Richard Gere professore di cinema. Forse nel corso della sua carriera l’indimenticabile protagonista di “Ufficiale e gentiluomo” ha interpretato tutti i ruoli, compreso quello di clochard in cui lo vedremo all’opera in una delle sue ultime pellicole, “Time out of Mind”.

Tutti tranne quello di uomo di cattedra, davanti alla giovanissima platea interessata e incuriosita del Giffoni Film Festival.

“Non sono mai sceso a compromessi”, assicura il divo. “Noi dobbiamo solo venire a patti con i nostri demoni. Rutti pensano che Hollywood sia un mostro e non riesco a spiegarmi il perché. È soltanto un posto dove si fanno film, belli o brutti. Stop”.

Spesso i film che arrivano dall’America sono imbottiti di violenza, scese di sesso esplicito e altre storture:

“È sempre meglio quando il sesso è accompagnato dall’amore, lo dico soprattutto a voi che siete giovani. Purtroppo i film pieni zeppi di scene violente sono una risposta al mercato. Fin quando il pubblico li chiederà, l’industria del cinema li farà”.

Gli ultimi film girati da Richard Gere sono – appunto “Time out of Mind” e “Lancillotto”. Soprattutto il primo scatena la curiosità delle migliaia di fan accorsi nella cittadina salernitana per l’incontro con l’attore:

“Interpreto un senza fissa dimora e racconto il processo che lo porta a diventare tale. Quello del clochard è un viaggio personale per avere ancora un collegamento con la vita sociale. Ho avuto la sceneggiatura otto anni fa e mi sono subito posto il problema di come rendere al meglio il mondo degli homeless. Mi ha aiutato un’associazione che si occupa della loro cura, ho scoperto una cosa: New York, probabilmente, è l’unica città al mondo in cui, per legge, ogni persona deve avere un letto su cui dormire”.

Addirittura la sceneggiatura risale alla fine degli anni 80:

“Non c’è collegamento con la situazione attuale, purtroppo le condizioni generali non sono cambiate molto da allora”. Più commerciale, invece, l’altro film girato da poco, “Lancillotto”: “C’è tanto sesso, inutile negarlo. Non c’è niente di male a farlo, ma ovviamente è meglio se accompagnato dall’amore”.

Ma qual è il rapporto di Richard Gere con l’Italia?

“Prendo ogni occasione utile per venire qui, dove ho molti amici. Ho portato con me mio figlio Homer e un suo caro amico, adoro posti come la Costiera Amalfitana o Roma, dove spero possa essere presentato Time out of Mind alla prossima edizione del Festival. Giffoni? Qui si realizzano cose straordinarie, si stringono relazioni che hanno poi conseguenze inimmaginabili”.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 24 Luglio 2014 12:20


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