Un’anno prima di morire Marilyn Monroe fu internata in un ospedale psichiatrico per le turbe psichiche di cui era vittima. Toccanti le parole scritte al dottor Ralph Greenson, dove l’attrice raccontava il dramma che stava vivendo.

I contenuti della lettera sono riportati nel libro Fragments. Poesie, appunti, lettere,  dove la diva racconta i suoi giorni, rinchiusa tra “i grandi disturbati” e manifesta tutto il suo dolore.

Nel 1961 l’attrice fu costretta ad affrontare un vero e proprio incubo; venne, infatti, internata in un ospedale psichiatrico, per paura che potesse farsi del male e lì scrisse al suo psichiatra queste parole:

“Gli ho fatto capire che mi sarei tagliata i polsi se non mi avessero lasciata uscire – cosa che non avrei mai fatto come voi sapete bene, Dottor Greenson, sono un’attrice, e non mi procurerei mai volontariamente un segno, una ferita, sono troppo vanitosa per farlo. Vi ricordate, quando avevo provato a uccidermi, l’avevo fatto con molta attenzione con dieci compresse di seconal e dieci di tuonal che avevo inghiottito con sollievo (o almeno è quello che sentivo in quel momento)”

Proprio alla grande diva è anche dedicato il Tiferno Comics festival, la rassegna di Città di Castello dedicata al fumetto, che a oltre 50 anni dalla morte di Marilyn Monroe, celebra il mito dell’attrice con una esposizione composita di opere di pittura, fotografie, cinema, poesie e, in particolare, con il fumetto.

Un mito, quello di Marilyn, destinato a restare tale, in una miscela di dolore e dramma che avvolge la vita e la morte dell’attrice e che non smetterà mai di far parlare di lei.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 24 Settembre 2014 19:17


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