A cinque anni dal verdetto che aveva mandato assolto Alberto Stasi, oggi la Corte d’Assise d’Appello di Milano potrebbe mettere mettere al parola fine nella vicenda dell’omicidio di Garlasco dove perse la vita Chiara Poggi.

La Corte d’Assise di Milano dovrebbe stabilire se a uccidere Chiara Poggi sia stato o meno l’ex fidanzato Alberto Stasi, unico imputato per quel delitto ancora pieno di punti interrogativi. E’ da sette anni infatti che gli inquirenti cercano di trovare il responsabile dell’omicidio della studentessa Chiara Poggi.

Nei confronti di Alberto Stasi, sono stati chiesti 30 anni di carcere. Accusa: omicidio volontario aggravato dalla crudeltà. La difesa invece ribadisce come non ci siano le prove per giudicarlo responsabile. La sentenza attesa per oggi dovrebbe chiude il processo di secondo grado, dopo che la Cassazione aveva annullato la precedente assoluzione di Stasi.

Tutti gli atti erano infatti stati inviati alla Magistratura milanese che riteneva che fosse necessaria una «rivisitazione e una rilettura» di tutti di tutte le prove raccolte negli ultimi anni.

Ecco il motivo per il quale si è arrivati alla sentenza attesa per oggi: tra le prove acquisite, oltre al sequestro della bici, accertamenti genetici sul bulbo di un capello trovato nel palmo della mano di Chiara e sulle unghie della ragazza e la ripetizione dell’esame della camminata di Alberto Stasi fino al luogo dove quell’estate il ragazzo disse di avere trovato il corpo della giovane Chiara Poggi.

I legali della parte civile hanno però sempre ribadito che a carico di Alberto ci sarebbero «11 indizi gravi, precisi e concordanti», la difesa ha ripetuto invece quello che da anni va dicendo: non ci sono prove.

Difficile capire quale cosa sia effettivamente accaduto: l’unica è attendere al sentenza, in programma per questo pomeriggio direttamente dal tribunale di Milano.

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ultimo aggiornamento: 17 Dicembre 2014 10:34


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