Le due volontarie liberate nei giorni scorsi sono rientrate a casa tra un’ondata di applausi e polemiche in merito alla possibilità che sia stato pagato un riscatto per la loro liberazione. Vanessa: “Felice di essere qui”. Greta: “Non volevo provocare dolore”.

Stanno dormendo nei loro letti di casa Greta e Vanessa, le due cooperanti italiane rapite in Siria il 31 luglio scorso e liberate giovedì scorso.

Greta Ramelli arrivata a casa in auto insieme ai genitori, Antonella e Alessandro, e al fratello Matteo. Greta è entrata nella sua abitazione, dove era esposto uno striscione di ‘benvenuto’. Pochi minuti dopo essere tornata, è uscita per dire poche battute ai giornalisti:

“Chiedo scusa a tutti, non volevo provocare dolore. Mi ricorderò sempre di quanti ci hanno aiutate e sostenute”.

Greta ha poi continuato aggiungendo:

“Per ora non voglio tornare in Siria. La situazione lì è insostenibile anche se dobbiamo continuare ad aiutare il popolo siriano”.

Per quanto riguarda un eventuale pagamento del riscatto ha commentato il fratello della ragazza Matteo:

“Penso che su questo abbia già chiarito tutto Gentiloni. A noi non interessa”.

Ma neri giorni scorsi ha fatto ritorna a casa anche Vanessa Marzullo. Vanessa dopo qualche ora, si è affacciata alla porta della sua casa per salutare i giornalisti presenti.

“Ringraziamo tutti quelli che hanno lavorato per il nostro rilascio e tutte le persone che hanno pregato con noi”, ha detto Vanessa.

Le ha fatto eco il papà Salvatore.

“Tutto quello che è accaduto adesso è acqua che scorre sotto i ponti. Vogliamo dimenticare tutto. L’ho trovata bene e non ha subito violenze. Si è dunque trattato di una brutta storia fortunatamente a lieto fine. Ora ha bisogno di qualche giorno di tranquillità. Anche a noi non ha ancora raccontato i dettagli. Ringrazio di cuore tutti quelli che ci sono stati vicini in questi mesi e in questi ultimi giorni, dal governo ai nostri vicini”.

Queste poche dichiarazioni si aggiungono a quanto è stato detto all’aeroporto appena arrivare:

“Eravamo andate laggiù solo per aiutare i bambini, ma abbiamo sbagliato a farlo in quel modo e non ci torneremo”.

La liberazione di Vanessa e Greta ha scatenato aspre polemiche politiche legate alle condizioni del loro rilascio.

Vanessa e Greta hanno raccontato di essere state tenute prigioniere da “persone che avevano sempre il volto coperto” e di non essere mai state minacciate di morte.

La lunghissima trattativa ha poi avuto un accelerazione negli ultimi giorni:

“A un certo punto, non sappiamo dire quando abbiamo realizzato che stavano trattando. Che forse la nostra liberazione era imminente. Poi, però, ci siamo anche accorte che la cosa era saltata, forse per un problema tecnico. E per questo ci hanno fatto fare un video, sono stati loro a a dirci cosa dire, a drammatizzare i toni. Volevano riprendere la trattativa”.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 19 Gennaio 2015 9:24


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