Alessandra Moretti definisce insufficiente la norma che prevede per le lavoratrici in gravidanza il diritto a 14 settimane di congedo a salario pieno.

L’eurodeputata Alessandra Moretti (S&D), relatrice del dossier, spiega a EurActiv.it perché è necessaria una riforma culturale:

”Sono fiduciosa, ma anche consapevole della crisi economica che ha posto ulteriori ostacoli alla definizione dei tempi della maternità -dice Moretti-. Tuttavia, dobbiamo sforzarci per trovare un punto di mediazione e favorire un cambiamento culturale. La maternità non può essere vista solo come un costo. Se la riforma punta solo a tutelare la maternità e non a valorizzare il ruolo della corresponsabilità non riusciremo a fare alcun passo in avanti. Esiste un diritto alla genitorialità, un diritto ad assistere i propri figli che è sia della madre che del padre”.

Alessandra Moretti ricorda che la Commissione si è detta favorevole a questo tentativo di riforma, a condizione che il Parlamento e il Consiglio facciano un passo l’uno verso l’altro.

“E’ evidente che questa battaglia è difficile -continua Moretti-. Bisogna avere la volontà di ascoltare tutti i punti di vista, rispettando le sensibilità che il Parlamento esprime. Non sono certo stata eletta per organizzare seminari sui diritti delle donne, ma per migliorare le condizioni dei cittadini europei, comprese le donne. Non si tratta solo di una battaglia politica, ma anche culturale. le donne non devono essere sempre messe nella condizione di scegliere tra il lavoro e la maternità”.

Moretti ribadisce l’importanza del capire perché finora la riforma non è stata varata:

“
Il governo italiano ha a cuore il tema della parità di genere ed è uno dei pochi governi in cui la rappresentanza nell’esecutivo è paritaria -conclude Moretti-. La presidenza italiana sta promuovendo un accordo, anche se siamo in una fase preliminare”.

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ultimo aggiornamento: 14 Gennaio 2015 10:16


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