Ai primi segnali di calo di rendimento lavorativo fermatevi. Potreste essere in preda a una sindrome da burnout o da brownout.

La sindrome da burnout colpisce chi vive quotidianamente e per lungo periodo una situazione di forte stress in ambito lavorativo. Questa condizione psicologica causa prima di tutti il calo dell’impegno e della partecipazione emotiva nei confronti del proprio lavoro. In secondo luogo, porta a un’insofferenza marcata di fronte a richieste ulteriori o più esigenti. Il passaggio dalla mente al corpo è automatica. Ne consegue, quindi, depressione e altri segni psicosomatici collegati allo stress, come la psoriasi.

Negli ultimi tempi, gli esperti hanno individuato un’altra sindrome, definita “da brownout ” (ovvero, “calo di tensione”), che, secondo uno studio della Corporate Balance Concepts, pubblicato sulla rivista specializzata Harvard Business Review, colpisce il 40% dei lavoratori. Mentre la sindrome da burnout mostra da subito segni evidenti, già allo stadio iniziale, la brownout è più insidiosa e silente e quando è manifesta si trova già in una fase matura che richiede un immediato intervento dello specialista. Per dirla in parole povere: letargia, demotivazione,  aggressività nella vita privata, diffidenza sulla sfera personale. Il professore di psicologia organizzativa della Manchester Business School, Cary Cooper, ha spiegato la sindrome di brownout: «Non sei interessato a nuove idee, non sei proattivo, sei meno comunicativo e socievole. Trovi qualsiasi scusa per non presentarti in ufficio: un comune raffreddore, diventa influenza». 

Perché queste patologie, proprio al giorno d’oggi?

Perché viviamo nel periodo di recessione economica che ha reso il lavoro ingiusto, dal punto di vista retributivo e qualitativo. Perché  le aziende sono costrette a licenziare senza rimpiazzare, cadendo sulle spalle dei pochi rimasti. E’  difficile fare carriera. E’ difficile staccare dal lavoro, complici le nuove tecnologie che non ci abbandonano un secondo. Sindrome da burnout e brownout: prevenire è meglio che curare. Com14e? 1-tentare un dialogo con i propri responsabili 2-non rinunciare all’attività fisica quotidiana 3-non rinunciare a coltivare una passione nel weekend 4-non chiudersi in casa, ma privilegiare, almeno due volte a settimana, un’uscita con gli amici. 5-seguire un’alimentazione corretta e che soddisfi anche le gioie del palato. 6-cominciare a guardarsi intorno e inviare curriculum. Potreste trovare un lavoro più stimolante.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 8 Settembre 2022 9:29


Alzheimer: prevenzione con uva, fragole e mirtilli

Virus parainfluenzali e influenza: la prevenzione comincia a tavola