Asilo per certi bambini significa solo separazione dai genitori. Tocca a mamma e papà far capire che è un momento importantissimo per la crescita.

L’asilo è uno dei momenti-chiave per la crescita di un bambino, perché segna quella che sarà una delle sue prime tappe in un percorso che piano piano lo porterà ad avvicinarsi non soltanto a quello che è il mondo scolastico ma anche a quella che sarà la sua maniera di socializzare con gli altri. Non sempre però è facile convincere un bimbo a lasciar casa per andare in un posto a lui “sconosciuto”, con fiumi di lacrime che vengono versati e che a volte spingono i genitori un po’ più sensibili a rimandare all’infinito questo momento. Non abbiate paura.

La cosa migliore da fare è capire quali possano essere i motivi e come agire di conseguenza. I motivi principali grosso modo sono noti, ovvero il fatto di non sentirsi protetti come a casa dove mamma e papà possono risolvere qualsiasi problema, oppure il non legare con i “primi compagni di classe” o peggio ancora trovare antipatica la maestra. Da non trascurare anche il fatto che magari se mangiano a scuola non hanno molto appetito nei confronti dei piatti serviti alla mensa scolastica. Cosa consigliano gli esperti in casi come questi? Premettendo che un buon inserimento all’asilo renderà semplici anche quelli a elementari e medie, se il problema è la separazione da mamma e papà allora la cosa migliore è battere sul tasto “sei diventato grande” perché rende più orgogliosi di sé stessi, ma bisogna essere convincenti.

L’importante però sarà poi passare tanti momenti in famiglia per rassicurarlo sul fatto che comunque anche se c’è una separazione è comunque una cosa momentanea. L’ideale infatti sarebbe cominciare con una sorta di asilo part-time e provando poi ad allungare maggiormente il tempo di permanenza del bambino. Per quanto riguarda la socializzazione è fondamentale l’educazione che gli viene inculcata, il rispetto per gli altri e l’apertura mentale.

Se si è coscienti del fatto che sin da piccoli viviamo in un mondo dove il contatto con gli altri è praticamente costante sarà più facile persino “sopportare” il compagno un po’ più vivace che magari fa i dispetti. La parola d’ordine però deve essere “parlare”. Parlate tanto e fate domande ai bambini, si scopriranno cose che magari non si pensavano.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 23 Settembre 2014 13:15


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