Il film dal romanzo da cento milioni di copie di E. L. James 50 sfumature di grigiO è stato proiettato ieri al cinema. Un film soprattutto romantico con venti in tutto i minuti di eros su due ore e cinque di film

Una vera mossa di marketing: 50 sfumature di grigio, non è certo il film che ci si aspettava. Ed infatti, chi credeva che fosse una pellicola in cui il sesso faceva da padrone è tornato a casa deluso.

I lacci ai polsi arrivano dopo quaranta minuti di schermaglie romantiche e la prima scena di sesso tra Mister Grey e la studentessa Anastasia arriva è molto più romantica di quanto ci si possa immaginare.

In 50 sfumature di grigio ci sono solo alcuni nudi frontali di lei e solo di spalle per lui: trasgressione zero.

Due ore prima della proiezione a Roma come a Milano, è già coda interminabile. Vietato ai minori di 14 anni, l’età media di chi si è aggiudicato la prima visione è di 20-30 anni. Principalmente ragazze, alcune accompagnate da fidanzati o mariti. La maggior parte in gruppi di 3 o 4.

Ed in effetti, “50 sfumature di grigio”, è stato proprio studiato per questo tipo di pubblico: Anastasia, la brava Dakota Johnson, è una studentessa da camicetta a fiori che si ritrova a intervistare un magnate 27enne.

L’inizio di “50 sfumature di grigio” segue fedelmente il libro: Anastasia entra inciampando nello studio con vista su Seattle ed è ipnotizzata dall’imperturbabile Mister Grey.

Dopo questo incontro se lo ritrova a comprare corde e adesivo nel negozio di ferramenta dove lavora come commessa. Da li i due diventano inseparabili.

Sono venti in tutto i minuti di sesso nel film lungo due ore e cinque e, dopo 40 minuti di romanticismo, lui la invita ad entrare in quella che lui chiama “la stanza dei giochi”.

“Sei un sadico?” chiede lei.

“Un dominatore”, la corregge lui.

Lei è attratta dal principe azzurro che le regala macchine, giri in elicottero e cene sullo sfondo di bei paesaggi e ricche magioni (e chi non lo sarebbe). Lui attratto dall’ingenuità della studentessa e curioso di sapere fino a dove riesce ad arrivare.

Nella prima parte l’umorismo salva qualche situazione, poi si fa tutto più pesante.

Bella fotografia, belli gli ambienti e le canzoni (Beyoncé, ma anche la cover di I’m on fire di Springsteen), 50 sfumature di grigio è stato definito dai critici un film di puro marketing che ha fatto centro in pieno.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 13 Febbraio 2015 12:07


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