Christof Innerhofer, lo sciatore glamour conteso tra piste e passerelle, vince la terza medaglia in discesa libera nella storia degli azzurri.

Olimpiadi invernali a Sochi e Christof Innerhofer, per tutti Inner, è già l’idolo degli azzurri, o forse sarebbe meglio dire delle azzurre. Inner più di ogni altro incarna l’immagine dello sportivo vincente e glamour che non può non piacere alle donne. E la fama del grande amatore non gli manca anche se ora sembra aver messo “la testa a posto” con Martina, una giornalista sudtirolese.

Storica la sua medaglia d’argento in discesa libera, la disciplina regina dello sci, che mancava all’Italia da 38 anni quando Herbert Plank vinse il bronzo alle Olimpiadi di Innsbruck del 1976. Solo Zeno Colò, tra gli azzurri, fece meglio vincendo l’oro alle Olimpiadi di Oslo del 1952.

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Grande promessa dello sci azzurro, 3 medaglie ai Mondiali di Garmish nel 2011, 6 vittorie in Coppa del Mondo, per Inner mancava la consacrazione alle Olimpiadi. L’appuntamento questa volta, domenica scorsa, non l’ha mancato e giustamente Christof Innerhofer ora se lo gode.

Carpe diem, vivi il presente, insegnava Orazio. E l’attimo Christof Innerhofer se lo vuole godere a fondo non pensando alle gare che dovrà ancora affrontare prima della fine di queste Olimpiadi  russe, la prima è il Super G di domenica 16 febbraio, trasmesso in Italia alle 8.

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«Penso di avere buone chances in Super G, ma non voglio ancora pensarci: nella vita ci sono poche giornate come quella che ho vissuto domenica»

Giornate strameritate. La storia di Christof Innerhofer, i suoi fan ora la chiameranno di nuovo, come dopo Garmish, Winnerhofer, è fatta di fatica e tanti sacrifici. Momenti di crisi non sono mancati, anche la tenazione di abbandonare la sci. Arrivare sul podio alle Olimpiadi ripaga però di tutto.

Nato ventinove anni fa a Brunico Christof Innerhofer ha messo per la prima volta gli sci ai piedi all’età di tre anni. Da lì non ha più smesso. Nato prematuro era il più piccolo trai i coetanei: «Sul podio, quando vincevo, gli altri due, stando sui gradini più bassi, erano qualche volta più alti di me».

Prima di diventare campione Christof Innerhofer è passato anche dall’esperienza del duro lavoro in cantiere: «Ho lavorato come aiutante in una impresa edile di un mio amico: montavo e smontavo ponteggi, posavo i pavimenti e curavo l`isolamento. Questa esperienza, vedendo come si fatica a guadagnare, mi ha fatto apprezzare ancora di più quanto è bello fare sport come professione».

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Oltre a “fare sport” e vincere le Olimpiadi Inner ha anche scoperto che gli piace il mondo della moda. E la moda non è stata indifferente al suo sorriso smagliante ed al fisico scolpito d’atleta sbocciato in una sola estate, quella del 2001, in cui è cresciuto di 12 centimetri e ha preso 10 chili di muscoli. Con Armani è stato “amore” a prima vista per entrambi. Inosservata non è poi certo passata la campagna pubblicitaria per Intimissimi (sponsor Fisi) dove posa in slip insieme agli altri atleti della nuova “valanga azzurra”.

Se in montagna, il re azzurro delle Olimpiadi, riacquista tranquillità è nelle città che trova vita e stimoli. Non è difficile quindi trovarlo a Milano o a Roma.

Comunque legato alla sua terra d’origine, la val Pusteria, Christof Innerhofer ha trovato il suo equilibrio che gli permette di avere la giusta dose di concentrazione quando “il gioco si fa duro”. C’è da scommetterci saprà trovarla per la gara che lo attende tra pochi giorni.

In bocca al lupo, campione Christof Innerhofer!

Andrea Formagnana.

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ultimo aggiornamento: 2 Febbraio 2022 9:51


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