Di fronte ad uno dei più controversi cold case, Rossella Accardo si è battuta per non far dimenticare la vicenda, da media ed istituzioni.
Rossella Accardo è diventato un nome familiare per l’opinione pubblica a partire dall’agosto del 2007, in seguito alla misteriosa e sconvolgente scomparsa dell’ex marito e del figlio, avvenuta presso l’Isola delle Femmine, in provincia di Palermo. Ecco cosa si conosce della donna, senza sorvolare sul cold case che ha scosso la sua famiglia.
Chi è Rossella Accardo: biografia e carriera
Rossella Accardo è un’architetto ed attivista, nata a Palermo il 24 agosto 1956, sotto il segno della Vergine. Cresciuta in un contesto legato al territorio siciliano, ha dedicato gran parte della sua vita alla professione ed alla sua famiglia, fino a quando un dramma personale l’ha trasformata in una figura simbolo di resilienza e lotta per la giustizia.
Per quanto riguarda la sua sfera professionale, si è appreso che all’inizio degli anni ’70, ha preso il via la sua collaborazione presso uno studio tecnico a Palermo. Qui ha scoperto di nutrire un grande interesse per il mondo dell’architettura e del design.
Così ha scelto di seguire un percorso formativo ad hoc. Nel 1978 si è laureata in Architettura all’Università di Palermo (o un ateneo affine, come indicato in fonti locali), con una tesi probabilmente legata al restauro ed al recupero urbano, temi che in seguito sono diventati centrali nella sua carriera.
Vita privata e drammi familiari di Rossella Accardo
Sposata con Antonio Maiorana, imprenditore edile, ha condiviso con lui affari (un’impresa edile) e famiglia. Rossella ha avuto tre figli: Stefano (nato nel 1985), Marco (nato nel 1987) ed un altro figlio, di cui non si conoscono dettagli. Dopo essersi separata da Antonio Maiorana, Rossella ha affrontato una serie di lutti e circostanze devastanti, che hanno segnato nel profondo la sua esistenza.
Il 3 agosto 2007, Antonio (all’epoca aveva 47 anni) ed il figlio Stefano (allora 22enne) scompaiono misteriosamente dall’Isola delle Femmine, in un caso legato a presunti intrecci mafiosi ed affari illeciti.
L’auto dei due è stata ritrovata abbandonata all’aeroporto di Punta Raisi, ma senza traccia di voli presi. Rossella, all’epoca separata da Antonio, è diventata la sola voce della famiglia, dedicando la vita alla ricerca della verità.
Nel gennaio 2009, un evento luttuoso ha sconvolto nuovamente la sua vita: il figlio Marco ha perso la vita in circostanze ufficiali di suicidio, ma Rossella ha sempre sospettato un omicidio legato alla conoscenza di segreti sul caso dei familiari scomparsi.
Il giallo Maiorana: la misteriosa scomparsa di padre e figlio
Antonio e Stefano, padre e figlio imprenditori edili, sparirono nel nulla dopo essere arrivati ad un cantiere navale all’Isola delle Femmine, per un appuntamento di lavoro. Secondo i testimoni, i due furono visti l’ultima volta intorno alle 7:15 del mattino, quando presero un caffè con il capocantiere, prima di salire in auto ed allontanarsi, lasciando indietro lo scooter di Stefano.
I loro cellulari risultarono irraggiungibili poco dopo, e dell’auto di Antonio non ci fu mai più traccia. Il caso archiviato più volte dalla Procura di Palermo per mancanza di elementi concreti, trovò riapertura in diverse occasioni grazie alle pressioni di Rossella.
Le indagini hanno esplorato diverse piste, tra cui eventuali legami con la mafia. Un pentito di Cosa Nostra, Salvatore Galatolo, ha dichiarato nel 2015 che Antonio e Stefano persero la vita per mano della mafia. Si è parlato di “lupara bianca” (dissoluzione dei corpi) dopo un diverbio legato ad affari illeciti, forse in un ex mangimificio abbandonato. Rossella ha sempre sostenuto questa ipotesi, enfatizzando un possibile conflitto sorto in un ufficio prefabbricato del cantiere.
Si è anche sospettato di un possibile collegamento con un progetto immobiliare da 40 milioni di euro per un albergo a Castelvetrano (territorio controllato dal boss Matteo Messina Denaro), e con la gestione di vendite di appartamenti che coinvolgevano figure come Massimo Ciancimino (figlio dell’ex sindaco mafioso Vito Ciancimino). Rossella ha denunciato anomalie, come il malfunzionamento delle telecamere autostradali proprio quel giorno.
Piste investigative fallite: nel 2008, due testimoni li avvistarono a Barcellona, ma la segnalazione si rivelò infondata. Nel 2021, resti umani trovati nella Diga Garcia fecero sorgere ipotesi legate a loro due, ma i test del DNA esclusero questa pista. Messaggi anonimi ed indizi trovati nei diari di Marco (come riferimenti a “vittime di lupara bianca”) hanno alimentato sospetti su un coinvolgimento mafioso.
Rossella Accardo ha dedicato la vita alla lotta per la verità, diventando un simbolo per le famiglie di scomparsi in Sicilia. Tra le sue azioni si deve segnalare la protesta muta (2014-2015). Dopo un’archiviazione, intraprese lo “sciopero della parola” dal 2 novembre 2014, durato mesi, interrotto solo dopo le dichiarazioni di Galatolo. Accompagnò la protesta con un digiuno parziale (pane e acqua) dal gennaio 2015, anniversario della morte di Marco.
Inoltre, ha creato la Fondazione Marco e Stefano Maiorana: istituita nel 2025 per mantenere viva l’attenzione sul caso e supportare altre famiglie. Nel maggio 2025, ha presentato a Palermo, appelli alla Commissione Antimafia regionale siciliana per riaprire le indagini.
Curiosità su Rossella Accardo
– Negli anni, la donna ha lanciato una serie di appelli pubblici, intervenendo anche in varie televisive. Più volte, è apparsa a “Chi l’ha visto?” (come nella puntata del 19 novembre 2025) per chiedere la riapertura del fascicolo.
– Rossella ha inoltre organizzato presidi annuali, come quello del 3 agosto 2024 in Piazza della Memoria al Tribunale di Palermo, e ha scritto lettere aperte invocando non vendetta, ma perdono per chi confessi.
– Supportata dall’avvocato Giacomo Frazzitta, ha presentato opposizioni a tutte le archiviazioni, indicando testimoni chiave come la compagna di Antonio, Karina André (indagata per favoreggiamento). Nel corso della sua battaglia, ha anche coinvolto la Commissione Antimafia dell’ARS, che nel 2025 ha accolto la sua richiesta di indagine.
– Rossella ha descritto il suo dramma come un “ergastolo del dolore”. Il suo impegno è continuato negli anni senza battute d’arresto, sostenendo che “il silenzio è foriero di meditazioni” e che la verità potrebbe emergere da chi “si liberi la coscienza”.
– Il caso irrisolto dal 2007, ha visto in Rossella l’unica voce che non si è mai voluta arrendere, in un intreccio di affari, politica e mafia che continua a tormentare Palermo. Il fascicolo del caso ha finito per essere aperto/chiuso più volte (2007, 2015, 2019), ma senza risultati definitivi.
– Anche sui social, come documentato sul suo profilo Facebook, Rossella porta avanti l’impegno per la ricerca della verità.
