Delitto di Garlasco, chi è Pasquale Linarello: genetista e consulente di Alberto Stasi

Delitto di Garlasco, chi è Pasquale Linarello: genetista e consulente di Alberto Stasi

Chi è Pasquale Linarello, il genetista forense coinvolto nel delitto di Garlasco: biografia, carriera e ruolo nella perizia.

Il genetista Pasquale Linarello, consulente della difesa di Alberto Stasi nel caso del delitto di Garlasco, ha firmato nel 2016 una relazione genetica che ha portato all’indagine su Andrea Sempio, poi archiviata. Ecco un approfondimento sul suo percorso professionale e sul ruolo avuto in uno dei casi giudiziari più discussi d’Italia.

Biografia e carriera di Pasquale Linarello

Nato il 23 ottobre 1971 a Locri (Reggio Calabria), sotto il segno dello Scorpione, Pasquale Linarello è però originario di Gioiosa Ionica, una piccola comunità della Locride. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze Biologiche presso l’Università degli Studi di Messina, nel 1999 è entrato nella Scuola Ufficiali dei Carabinieri – Roma. È iscritto all’Ordine dei Biologi.

La attività professionale ha avuto inizio con un percorso militare e scientifico nel Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS) dei Carabinieri. Qui ha servito come ufficiale biologo presso il centro di Parma. Dal giugno 2002, ha poi operato come consulente tecnico e perito, collaborando con il Ministero di Grazia e Giustizia per analisi forensi.

Come esperto ha eseguito numerosi interventi in consulenze tecniche delegate, specializzandosi in genetica forense, inclusi confronti di profili genetici e valutazioni di tracce biologiche. Linarello ha in seguito avuto modo di dirigere la sezione di genetica forense del Laboratorio Genoma di Milano, con l’incarico di supervisionare analisi avanzate di DNA.

Tra i suoi contributi più significativi, si deve segnalare il suo coinvolgimento in casi di interesse nazionale tra i quali: il caso Una-Bomber (1999-2001); la scomparsa della Contessa Vacca
Agusta
(2001); l’omicidio di Samuele Lorenzi a Cogne (2002).

Grazie alla sua esperienza ha svolto corsi di docenza, intervenendo a master in genetica forense, come testimoniato da documenti curriculari pubblici. Ad esempio, ha svolto dei periodi di insegnamento su “Tecniche di sopralluogo e repertamento”, presso la Scuola allievi Brigadieri dei Carabinieri di Vicenza. Ma ha svolto anche corsi di insegnamento agli addetti rilievi tecnici presso il 13° Battaglione Carabinieri Friuli V. Giulia, di Gorizia.

In più, ha tenuto lezioni di Biologia forense per il Master in Scienze Forensi dell’Università degli Studi di Parma, e per il corso Addetti rilievi tecnici – Sezioni Investigazioni Scientifiche – dell’Arma dei Carabinieri.

Il suo ruolo nel caso Garlasco: la consulenza per Alberto Stasi

Nel dicembre 2016, Pasquale Linarello è stato incaricato dai legali di Alberto Stasi – condannato in via definitiva per l’omicidio di Chiara Poggi nel 2007 – di analizzare il DNA maschile, rinvenuto sotto le unghie della vittima.

Utilizzando campioni “rubati” da investigatori privati (una tazzina ed una bottiglietta toccate da Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara), il genetista è riuscito a confrontare la traccia. Infatti ha effettuato confronti con i profili genetici estratti nel 2014, durante la superperizia del processo d’appello bis.

Con la sua consulenza, l’esperto ha rilevato una compatibilità “perfetta” (14 loci su 17, più analisi sul cromosoma Y). Così ha attribuito il DNA ad Andrea Sempio, escludendo Stasi. La perizia di Linarello ha successivamente portato la Procura di Pavia ad aprire un fascicolo su Andrea Sempio per omicidio, iscrivendolo nel registro degli indagati il 10 febbraio 2017.

Dopo controperizie, tra cui quella di Francesco De Stefano, che ritenne la traccia “degradata” e non consolidata, il GIP Fabio Lambertucci archiviò il caso (marzo 2017). Si è definita la consulenza di Linarello “priva di attendibilità” e “viziata ab origine” per parzialità, e quesito fuorviante. Nonostante ciò, ha mantenuto il silenzio per anni, come dichiarato in diverse interviste. L’esperto ha comunque ribadito la validità scientifica del suo lavoro: “Il DNA era più che sufficiente per un confronto, e non poteva essere contaminazione ambientale”.

Dopo il 2017, il caso Garlasco è stato riaperto più volte, ma Sempio è rimasto fuori dai radar fino al 2024-2025. Nuove analisi sul DNA, lo hanno indicato di nuovo come possibile sospetto. Si è tornato così a parlare della perizia del genetista calabrese. Infatti, è emerso un vero e proprio giallo sulla consulenza Linarello. Questo perché, i legali di Sempio hanno avuto accesso a questa documentazione, prima che fosse depositata formalmente (gennaio 2017), nonostante il segreto.

Luciano Garofano – che ha fatto da consulente a Sempio – interrogato dai PM bresciani il 1° ottobre 2025, ha dichiarato di non sapere come l’avessero ottenuta. In base, alle ipotesi investigative sono emerse delle possibil fughe di notizie dalla Procura di Pavia (con eventuale coinvolgimento di Venditti).

Massimo Lovati, che per qualche tempo ha curato la difesa si Sempio, ha confermato di aver ricevuto i documenti “da terzi”. Questo ha rappresentato un grave nodo dell’inchiesta: se confermata una fuga, ciò potrebbe invalidare l’archiviazione del 2017.

Nel 2025, con la riapertura del caso Garlasco grazie a nuove perizie (tra cui quelle di Ugo Ricci e Denise Albani), le conclusioni di Linarello hanno trovato conferma, integralmente da parte dei periti della Procura. Questo ha portato ad un incidente probatorio e a nuove indagini su Sempio per omicidio in concorso.

Linarello ha commentato pubblicamente queste svolte, enfatizzando come “i materiali conservati possono ancora parlare” e criticando le omissioni investigative passate. Nel dicembre 2025, ospite della trasmissione “IgnotoX” e live su YouTube con DarkSide, ha analizzato carte alla mano le perizie aggiornate, collaborando con esperti come Matteo Fabbri e Lutz Roewer. Il suo contributo ha riacceso il dibattito sul caso, posizionandolo come figura chiave per una possibile svolta clamorosa.

La vita privata di Pasquale Linarello

Linarello non si è mai espresso pubblicamente sul suo privato e sulla sua storia familiare, ma dovrebbe essere sposato.

Dove vive?

In rete si scopre che da tempo ha lasciato la Calabria per vivere e operare a Milano. Proprio qui ha diretto la sezione di genetica forense del laboratorio Genoma. Il capoluogo meneghino è diventata la sua base professionale da diversi anni, come indicato nel suo curriculum e in interviste recenti.

Curiosità su Pasquale Linarello

– Il genetista forense Pasquale Linarello, si è distinto nel campo della biologia forense, con un focus su analisi del DNA ed indagini giudiziarie.

– L’esperto ha una presenza professionale su LinkedIn come Forensic Biologist. Un profilo professionale che può vantare una lunga esperienza nel settore genetica forense, sopralluogo giudiziario e repertamento di tracce, BPA e Antropometria Forense, conoscenza approfondita di tossicologa forense e indagini difensive. Tra i suoi impegni professionali si ha traccia anche del suo ruolo di consulente tecnico d’ufficio, perito per l’autorità giudiziaria, consulente di parte nelle indagini difensive ed accertamenti di paternità biologica.

– La sua presenza social è alquanto latente, come confermato dagli sporadici movimenti del suo profilo Facebook. Anche su Instagram ha un profilo privato e non molto attivo.

– Il dottor Linarello, ex ufficiale del RIS dei Carabinieri di Parma e biologo forense con più vent’anni di esperienza (nel 2025), è tra i professionisti del settore che più si sono distinti. La sua autorevolezza nell’ambito della Biologia Forense si deve alla sua carriera. Infatti ha lavorato come responsabile della sezione forense di un laboratorio accreditato, ed allo stesso tempo è divenuto un esperto apprezzato in ambito giudiziario. Per tale motivo ha presenziato come voce influente in varie trasmissioni di approfondimento e cronaca, ospite in talk televisivi e format d’inchiesta.

– Linarello, come esperto indipendente, ha seguito un approccio scientifico volto a privilegiare dati oggettivi su speculazioni. Nel contesto del delitto di Chiara Poggi, ha espresso soddisfazione per la riabilitazione del suo lavoro dopo otto anni di silenzio forzato, dal 2017 al 2025.