Il nome di Maurizio Belpietro si inserisce nel giornalismo italiano conservatore, con una carriera di successi e polemiche.
Maurizio Belpietro si è imposto all’attenzione del pubblico per le sue posizioni controverse, per uno stile diretto, senza sorvolare sulle sue posizioni editoriali di destra e le inchieste giornalistiche svolte, che hanno spesso scatenato dibattiti, ma anche scatenato procedimenti giudiziari. Ecco il suo profilo.
Maurizio Belpietro: biografia e primi passi nel giornalismo
Nato il 10 maggio 1958 a Castenedolo, in provincia di Brescia, sotto il segno del Toro, Maurizio Belpietro è cresciuto in una famiglia modesta della provincia bresciana. A Palazzolo sull’Oglio ha vissuto per oltre quarant’anni.
Belpietro ha frequentato le scuole locali e si è diplomato al liceo classico. Non ha completato studi universitari formali, ma ha iniziato precocemente la carriera giornalistica. Infatti, ha costruito una carriera lunga diversi decenni nel giornalismo, passando da cronista locale a direttore di testate nazionali e conduttore televisivo. La sua attività è segnata da ruoli di primo piano in quotidiani come: “Il Giornale” e “Libero“, e nel lancio di “La Verità“.
La sua carriera professionale
Belpietro ha iniziato come cronista di provincia e scalato i vertici del giornalismo italiano, dirigendo testate di grande tiratura e contribuendo a scandali come Tangentopoli. La sua carriera è caratterizzata da un approccio investigativo diretto, dal tono ‘aggressivo’, per il quale è stato spesso accusato di parzialità politica (di centrodestra), e da vari procedimenti legali per diffamazione.
La sua carriera giornalistica è iniziata precocemente nel 1975 come collaboratore di Bresciaoggi. A 17 anni è così entrato nella redazione del quotidiano locale come praticante, coprendo cronaca locale e sportiva. Nel corso degli anni ’80 ha contribuito, insieme a Cristiano Gatti, alla fondazione di Bergamoggi. Ma ha anche collabora con “Il Giornale” di Indro Montanelli e passando a “La Voce di Mantova“, affermandosi come cronista di nera e politica.
In seguito, si è fatto strada vertici nel giornalismo italiano lavorando per periodici come “L’Europeo“, dove è diventato caporedattore centrale. Inoltre, ha collaborato con “L’Indipendente” di Vittorio Feltri, diventandone anche vicedirettore. Nel 1994 ha poi seguito Feltri a “Il Giornale” come vicedirettore, assumendo successivamente ruoli di responsabilità al “Quotidiano Nazionale“.
In particolare nel periodo 1992-1994, ha preso parte al pool de “Il Giornale“, che ha svelato Tangentopoli: Maurizio Belpietro ha infatti firmato articoli esplosivi su Craxi e Tangentopoli, guadagnando fama nazionale. In seguito, a partire dal 1994, ha ricoperto il ruolo di vicedirettore de “L’Indipendente” (di Paolo Mieli), e poi quello direttore nel 1997. Nel 1998 è passato a Panorama come vicedirettore, sotto Ferruccio de Bortoli.
Gli anni come direttore de Il Giornale ed il passaggio in televisione come conduttore
La grande svolta professionale è arrivata nel periodo 2001-2007, quando come direttore de “Il Giornale” (succedendo ad Indro Montanelli), ha avuto modo di lanciare inchieste contro la sinistra e sostenere Berlusconi. Ma per divergenze con la proprietà dopo circa sei anni ha lasciato la redazione per tornare a “Panorama”, come direttore del settimanale (2006-2009), per esserne esautorato nel 2009 per critiche interne.
Nel frattempo ha avuto modo di familiarizzare con la TV: ha debuttato come conduttore nel 2004 con L’antipatico (su Canale 5 e poi Rete 4), in onda fino al 2008. Ma ha anche condotto: Panorama del giorno (2007), La telefonata di Belpietro (2009-2010) e Dalla vostra parte su Rete 4 (2016-2018). Nel ruolo di opinionista fisso, ha partecipato a talk show come: “Porta a Porta”, “Cartabianca”, “Matrix”, “Ballarò”, “Dritto e rovescio”, “Fuori dal coro” e “Zona Bianca”.
Nel 2009-2016 come fondatore e direttore di “Libero“, ha trasformato il quotidiano in voce del centrodestra, con tirature elevate e toni polemici. Dopo averlo lasciato ha fondato “La Verità” con Francesco Cancellato. Si tratta di una testata indipendente, critica verso establishment, UE e sinistra. Belpietro come direttore responsabile, ha creato un formato che mescola inchieste, editoriali e rubriche (es. “Occhio alla Borsa”).
Belpietro è anche autore di saggi critici sulla politica italiana, tra cui: “Il più odiato dagli italiani” (2012), “I segreti di Renzi” (2016), “Islamofollia” (2017), “Giuseppe Conte, Il Trasformista” (2020) ed “Epidemia di balle” (2021).
Come voce del giornalismo ha vinto premi come: Saint Vincent (1993), Guidarello (1995) per inchieste. Nel 2025 ha ricevuto il Premio Caravella Tricolore-Natale di Roma, per un’inchiesta sui marò trucidati a Ossero. Ma si è ritrovato anche al centro di diverse controversie, tra cui anche procedimenti giudiziari.
Belpietro ha subito varie condanne: nel 2015 ha subito una condanna ad anno per calunnia nel “caso Coop” (accuse a De Magistris). Nel 2017-2020 è stato accusato di diffamazioni contro politici (es. Grillo, Fico) e migranti. Mentre nel 2023, il giornalista è stato assolto in alcuni casi, ma multato per alcuni articoli su La Verità.
La vita privata di Maurizio Belpietro
Belpietro è sposato, e si sa che è padre di due figlie. Mantiene però un basso profilo sulla vita privata, evitando di condividere dettagli personali sui media.
Dove vive?
Belpietro vive stabilmente a Milano dal 2009, quando ha assunto la direzione di Libero. Nel capoluogo lombardo ha trasferito la base operativa della sua carriera giornalistica ed anche la sua residenza nel centro storico.
Curiosità su Maurizio Belpietro
– Maurizio Belpietro si è fatto conoscere per uno stile giornalistico diretto, ironico, anti-politicamente corretto. Le controversie legate al suo nome, riflettono proprio il suo stile aggressivo, spesso tacciato di sensazionalismo e parzialità politica.
– Si è imposto come figura controversa nel panorama giornalistico italiano, spesso accusato di posizioni estreme e coinvolto in procedimenti legali e polemiche. Tra le tante polemiche innescate dalle affermazioni controverse del giornalismo si devono segnalare le sue posizioni durante il Covid, quando ha duramente criticato il Green pass e le restrizioni.
– Usa social tra cui Instagram, Facebook e X per commentare attualità senza filtri. I suoi post passano dal criticare il Governo, a commentare sicurezza, giustizia ed economia.
– Note le sue posizioni politiche, infatti Belpietro ha ammesso di essere libertario di destra, euroscettico, pro-Berlusconi/Meloni ma critico.
– Tra i procedimenti giudiziari a suo carico, si possono menzionare ad esempio: l’ammenda di 15.000 euro per procurato allarme su una fake news su Gianfranco Fini (2013). Nel 2015, ha ricevuto una denuncia per il titolo “Bastardi islamici” su Libero (assolto nel 2017). Inoltre, ha subito una sanzione dall’Ordine dei Giornalisti, per diffusione di odio etnico contro i rom (2016). Nel settembre 2025 ha collezionato l’ennesima condanna per diffamazione, e tenuto a risarcire monsignor Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola, vescovo di Carpi e vicepresidente della Cei per l’Italia settentrionale.
