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Chi è Luigi Segnini, l’uomo condannato in via definitiva per l’omicidio della ex fidanzata Marianna Sandonà in provincia di Vicenza.
La storia di Marianna Sandonà e della sua morte al centro di una puntata della trasmissione Amore Criminale: ecco chi Luigi Segnini, l’uomo che l’avrebbe uccisa brutalmente con 19 coltellate davanti a un amico che era andato con lei all’ultimo incontro per fare da testimone e darle una mano.
Luigi Segnini: la biografia
Luigi Segnini è stato condannato per l’omicidio di Marianna Sandonà, sua ex compagna uccisa a coltellate nel 2019 nella casa di Montegaldella (Vicenza) in cui vivevano.
Originario della stessa zona, precisamente di Torri di Quartesolo, lavorava come camionista e, secondo quanto ricostruito dalla trasmissione Amore Criminale, avrebbe prestato servizio a tempo determinato nella stessa azienda dove la vittima era impiegata come operaia.
Luigi Segnini: l’omicidio di Marianna Sandonà e la condanna
Luigi Segnini avrebbe agito con un coltello che avrebbe portato con sé l’8 giugno 2019 quando, su sua richiesta, l’ex compagna Marianna Sandonà è tornata nella casa in cui avevano convissuto per restituirgli regali che l’uomo avrebbe chiesto di riavere dopo la fine della loro relazione.
Segnini, allora 38enne, avrebbe sferrato 19 coltellate alla vittima e avrebbe ferito anche l’amico che era con lei, Paolo Zorzi, intervenuto nel tentativo disperato di difenderla dai fendenti.
Quest’ultimo sarebbe diventato teste chiave dell’accusa perché, risvegliatosi dopo un coma di circa un mese, avrebbe indicato in Luigi Segnini l’assassino ricostruendo la dinamica del femminicidio.
Un contributo prezioso alle indagini e poi a processo – concluso con la condanna definitiva di Luigi Segnini a 20 anni di carcere – sarebbe arrivato dalla registrazione del delitto impressa nella memoria del telefono della vittima.
Marianna Sandonà, infatti, stando a quanto emerso non si fidava del suo ex compagno e per questo avrebbe tenuto acceso il registratore del suo cellulare durante l’ultimo incontro.
Luigi Segnini avrebbe poi tentato il suicidio con la stessa arma, riuscendo tuttavia a sopravvivere.
