Conosciamo meglio Giuseppe Noschese, padre di Michele Noschese, in arte DJ Godzi, morto a Ibiza nel 2025: tutto sul suo conto, dalla carriera alla vita privata.
Giuseppe Noschese è un ex medico e dirigente del Trauma Center del Cardarelli di Napoli, esperto di medicina d’emergenza e sicurezza sanitaria. Presidente dell’International Disaster Medicine Association (IDMA), ha dedicato la vita alla formazione e alla gestione delle crisi sanitarie. Oggi in pensione, vive a Napoli e si batte per ottenere verità e giustizia per la morte del figlio Michele, in arte DJ Godzi, deceduto a Ibiza nel luglio 2025. Ecco cosa sappiamo sul suo conto.
Giuseppe Noschese, chi è: biografia e carriera
Giuseppe Noschese, nato a Napoli il 22 luglio 1952 sotto il segno zodiacale del Leone, è un ex medico in pensione, già dirigente e responsabile di uno dei reparti di eccellenza del Sud Italia. Per anni ha guidato la Struttura Semplice Dipartimentale del Trauma Center dell’AORN Cardarelli di Napoli, dove ha ricoperto il ruolo di Dirigente Medico di Chirurgia a tempo indeterminato.
Professionista di grande esperienza, Noschese ha dedicato la sua carriera alla medicina d’emergenza, alla sicurezza sanitaria. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università Federico II di Napoli nel 1977 e specializzato in Chirurgia Generale, ha successivamente conseguito una laurea in Economia e Commercio (1992) e una laurea magistrale in Istituzioni e Mercati Internazionali, con una tesi dedicata alla medical intelligence e alla prevenzione del rischio NBCR.
Dal 2013 ricopre la carica di presidente dell’IDMA (International Disaster Medicine Association), organizzazione dedicata alla medicina delle catastrofi e alla gestione delle emergenze. Ha diretto numerosi progetti presso l’Ospedale del Mare di Napoli, tra cui la gestione logistica e i percorsi COVID durante la pandemia, contribuendo alla creazione di un trauma center altamente specializzato.
Negli ultimi mesi, il nome di Giuseppe Noschese è tornato alla ribalta per la tragica vicenda del figlio, morto a Ibiza nella notte tra il 18 e il 19 luglio 2025, in circostanze ancora da chiarire. Da quel momento, l’ex medico si è fatto portavoce della richiesta di verità e giustizia sulla morte di Michele, denunciando il silenzio dei media spagnoli e la mancanza di trasparenza nelle indagini.
La vita privata
Ecco qualche dettaglio emerso dalla sua vita privata. Oggi in pensione, Giuseppe Noschese vive a Napoli con la moglie. La coppia ha vissuto una tragedia profondissima con la perdita del figlio Michele, conosciuto come DJ Godzi, morto a Ibiza il 19 luglio 2025.
Padre affettuoso e presente, Noschese ha raccontato di aver parlato con Michele due ore prima della morte, durante una telefonata serena in cui il giovane si diceva entusiasta per una recente esibizione. Dopo aver appreso la notizia, Giuseppe si è recato immediatamente sull’isola per seguire di persona le indagini e riportare a casa la salma del figlio.
“Non posso portare mio figlio in una bara a casa conciato così, mia moglie ne morrebbe”, aveva dichiarato Noschese, spiegando la decisione di procedere alla cremazione prima del rimpatrio. Da allora, è diventato il volto della richiesta di giustizia e verità, denunciando le incongruenze dell’inchiesta spagnola e il silenzio dei media locali.
Chi era Michele Noschese
Michele Luca Noschese, in arte DJ Godzi, era un dj e produttore musicale napoletano, nato il 7 agosto 1989 e deceduto a Ibiza il 19 luglio 2025. Aveva 35 anni ed era molto conosciuto sulla scena elettronica internazionale, soprattutto nell’isola delle Baleari, dove viveva stabilmente.
Ex calciatore e appassionato di sport, Michele aveva trasformato la sua passione per la musica in una carriera, conquistando spazi sempre più importanti nei locali e nei festival di Ibiza. La notte della tragedia si trovava nella sua abitazione, dove era in corso una festa. Dopo l’arrivo della Guardia Civil, chiamata dai vicini per il volume alto, la situazione sarebbe degenerata: secondo diverse testimonianze, il giovane sarebbe stato legato e picchiato dagli agenti.
Il padre, dopo aver visto il corpo, ha denunciato la presenza di segni evidenti di percosse. In seguito, la Procura di Roma, competente per i reati commessi contro cittadini italiani all’estero, ha aperto un fascicolo per omicidio preterintenzionale, disponendo una seconda autopsia con la partecipazione del consulente di parte, il professor Raffaele Zinno, e con l’assistenza legale dell’avvocato Vanni Cerino.
Le curiosità su Giuseppe Noschese
– Nel corso della sua carriera ha collaborato come consulente tecnico con la Procura della Repubblica di Napoli e come consigliere scientifico per la Marina Militare Italiana. È inoltre partner del Ministero della Difesa, con il quale collabora per la formazione del personale militare e civile in materia di rischio CBRN e terrorismo.
– Ha partecipato ai Meeting ONU di Ginevra come esperto CBRN.
– Ha lavorato in Afghanistan e Palestina in missioni di cooperazione sanitaria.
– Ha insegnato all’Università di Perugia e alla Seconda Università di Napoli.
– Dopo il pensionamento, opera come consulente sanitario per il Clinic Center e il Camaldoli Hospital di Napoli.
– Dopo la morte di Michele, ha chiesto giustizia ma non vendetta, denunciando pubblicamente le incongruenze del caso.
