Stilista e compagno storico del genio della moda Gianni Versace: lui è Antonio D’Amico, l’uomo più discusso dopo la morte del celebre re delle passerelle.

L’omicidio del suo uomo lo ha plasmato a immagine e somiglianza di un dolore imperituro. Antonio D’Amico ha perso Gianni Versace nel pieno della loro relazione, in quella maledetta mattina soleggiata del 15 luglio 1997 a Ocean Drive. Il sangue del prodigio del fashion system sulle gradinate della sua abitazione da sogno a Miami Beach (impresso per sempre nel cuore del suo compagno) è stato uno spartiacque nella sua vita privata, con un prima e un dopo Gianni…

Che cosa fa oggi D’Amico? Conosciamo meglio lo stilista più evasivo degli ultimi 20 anni!

Chi è Antonio D’Amico?

Antonio D’Amico è uno stilista italiano, nato il 21 gennaio 1959 (Acquario) in Puglia. I suoi genitori si sono separati quando aveva appena due anni, e con la madre si è trasferito a Milano. C’è un evento traumatico che, a 16 anni, lo mette di fronte alla crudeltà della vita: la sorella minore, Maria, è morta davanti ai suoi occhi, per una patologia cardiaca congenita.

Ha frequentato il collegio di Como, dopo aver deciso di vivere la propria indipendenza e inseguire le sue ambizioni. Appassionato di moda, ha iniziato a lavorare come modello. Un grande obiettivo nella testa: diventare un affermato fashion designer

Antonio D'Amico
Fonte Foto: https://www.instagram.com/antonio.damicostilista/

Antonio D’Amico e Gianni Versace

L’incontro della sua vita è arrivato nel 1982, quando il suo percorso ha incrociato quello dello strabiliante visionario della moda, Gianni Versace. Si sono conosciuti a uno spettacolo, un balletto, ed è stato un colpo di fulmine. “Io ero giovane, avevo 22 anni ed ero un po’ emozionato per averlo conosciuto: non avrei mai pensato che la mia vita cambiasse così”, ha raccontato a Storie Italiane.

Un evento che ha segnato per sempre la sua esistenza, assorbendo gran parte delle sue energie sentimentali e professionali. Hanno trascorso 15 intensi anni di amore insieme, sino alla tragica fine del compagno, ucciso a colpi di pistola dal pericoloso serial killer Andrew Cunanan.

Insieme sono cresciuti, hanno condiviso tutto e hanno lavorato in sintonia (Antonio aveva collaborato per la linea sportiva del brand Versace): Gianni era il suo maestro. Antonio D’Amico e Gianni Versace furono una delle primissime coppie omosessuali a fare coming out e vivere il proprio amore alla luce del sole, pur nella sussistenza di rigurgiti di omofobia nel frastagliato mondo del jet set degli anni ’90.

Quel 15 luglio 1997 fu proprio Antonio D’Amico a trovare il corpo senza vita dello stilista. Il testamento di Gianni Versace ha parlato per lui, descrivendo quanto fosse importante il sentimento per il suo amato: un vitalizio mensile di 50 milioni di lire, e il diritto a godere delle residenze di Milano, Miami, New York…

Dopo la morte di Gianni Versace, D’Amico avrebbe affrontato un durissimo momento, sfociato in una severa depressione. Da allora ha deciso di ridurre al minimo le sue apparizioni: in vent’anni ha rilasciato solo due interviste, nel 2017 ha parlato ai microfoni dell’Observer e nel 2018 è stato ospite a Storie Italiane.

Complice di un precario equilibrio anche i dissapori con la famiglia del compagno, specie con Donatella e Santo Versace, con cui ha affermato di non avere più alcun rapporto: in virtù di questa contingenza, avrebbe scelto di rinunciare a buona parte dell’eredità lasciatagli dal compagno.

 

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Antonio D’Amico su American Crime Story

Il compagno dello stilista ucciso ha sempre speso parole piuttosto critiche sulla riproduzione televisiva dell’omicidio di Versace. Nella sua intervista all’Observer, ha posto l’accento sulla scena di Ricky Martin (che interpreta proprio lui) che tiene tra le braccia il corpo di Gianni Versace, scena finale di American Crime Story dedicata alla ricostruzione del delitto:

“Ricky Martin che tiene in braccio il corpo senza vita di Gianni è una scena ridicola. Sembra la Pietà di Michelangelo con il corpo di Gesù nelle braccia di sua madre dopo la crocifissione. Forse è la licenza poetica del regista, ma non è così che ho reagito.

La serie afferma di non averla vista, fatta esclusione di qualche fotogramma, che gli sono bastati per definirla ‘ridicola‘.

So io qual è la verità, so io chi era Gianni Versace: una persona meravigliosa, semplice, gentile, ironica, con un sorriso di un ragazzo alla scoperta del mondo. Era un genio, ho lavorato con lui per 15 anni e ogni sfilata era un’emozione: quando usciva in passerella io ero felice per lui, perché sapevo che aveva avuto successo. L’applauso della gente mi faceva emozionare ogni volta”, ha raccontato a a Storie Italiane del suo amato.

Antonio D’Amico: abbigliamento e brand

Ma cosa fa Antonio D’Amico oggi? Dal 1998 si è messo in proprio come stilista; le sue collezioni abbinano purezza delle forme, rigore nelle linee e materiali d’avanguardia. I suoi capi, in un certo senso, riproducono l’arte contemporanea.

Dopo la morte di Gianni ha fondato la sua casa di moda, la Antonio D’Amico Golf; si dice che fu l’amico Elton John a convincerlo a tornare a disegnare abiti.

Fonte Foto: https://www.instagram.com/antonio.damicostilista/

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ultimo aggiornamento: 1 Ottobre 2018 15:07


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