Il Castello delle Cerimonie resterà aperto fino al 2026: il TAR della Campania ha rinviato la confisca della Sonrisa.
Negli anni scorsi aveva sorpreso tutti i fan del programma Il Boss delle Cerimonie la notizia della confisca di quello che è diventato noto con il nome de Il Castello delle Cerimonie, ossia il Grand Hotel La Sonrisa. Ma adesso una nuova notizia inaspettata riaccende le speranze dei fan.
Infatti, il Castello delle Cerimonie, noto hotel di lusso e simbolo del celebre programma in onda su Real Time, non chiuderà i battenti. Il TAR della Campania ha concesso una nuova proroga, rinviando la confisca del Grand Hotel La Sonrisa almeno fino al 29 gennaio 2026. La decisione arriva dopo l’accoglimento del ricorso presentato dalla famiglia Polese, che da anni si oppone al provvedimento giudiziario. Ma scopriamo tutti i dettagli.
La vicenda giudiziaria: tra confisca e ricorsi
La confisca della Sonrisa era stata dichiarata definitiva a seguito di una condanna per lottizzazione abusiva. Tuttavia, i legali della famiglia Polese hanno fatto leva su nuove consulenze tecniche di urbanisti e geologi, oltre a riprese video, per sostenere che le modifiche apportate alla struttura non abbiano causato danni ambientali o paesaggistici.
Attualmente restano in corso due procedimenti penali: un incidente di esecuzione e una richiesta di revisione del processo, entrambi ancora in attesa di giudizio.
Nonostante ciò, la struttura potrà continuare a ospitare ricevimenti, eventi privati e cerimonie, anche se le registrazioni televisive resteranno sospese.
Le parole della sindaca di Sant’Antonio Abate
Sulla questione è intervenuta anche Ilaria Abagnale, sindaca di Sant’Antonio Abate, che ha dichiarato: “È un provvedimento giudiziario che non va commentato, ma va rispettato. I giudici avranno altro tempo per valutare correttamente l’iter amministrativo, gestito con trasparenza dai nostri uffici“.
Per ora, Il Castello delle Cerimonie continuerà a essere un punto di riferimento per chi sogna un matrimonio da favola nel cuore della Campania. Resta da vedere se le vicende legali porteranno a una risoluzione definitiva o a ulteriori proroghe.
