In un’intervista a ‘Il Fatto Quotidiano’ la campionessa Carolina Kostner, che la Procura Antidoping del Coni vuole squalificare 4 anni e 3 mesi per favoreggiamento ed omessa denuncia relativamente al caso di doping dell’ex fidanzato Alex Schwazer.

Ecco la versione dei fatti di Carolina Kostner raccontata in un’intervista a “Il Fatto Quotidiano”:

“Ho mentito all’ispettore, ma avevo pochi secondi per decidere. Se avessi saputo che si dopava, l’avrei convinto a confessare. Accusarmi di averlo coperto è per me insopportabile”

La pattrinatrice altoatesina, bronzo alle Olimpiadi di Sochi, è accusata di complicità per aver aiutato il marciatore ad eludere un controllo antidoping ad Oberstdorf nel luglio 2012.

“Io non mi sono mai dopata, non ho mai aiutato Alex a farlo, e non ne ho saputo nulla fino a che il test è tornato positivo. Com’è possibile che chiedano una punizione più alta per me rispetto a tanti atleti squalificati per doping?”.

Carolina continua a difendersi e dichiara:

“La questione non è fino a che punto ci si spinge per amore, perché se avessi saputo che Alex si dopava, per il suo bene innanzitutto, l’avrei convinto a confessare. L’accusa di averlo coperto è per me insopportabile. Se ho mentito per proteggerlo? Non avevo nulla da proteggere per quanto ne sapevo allora. L’ho fatto d’impeto. Lo so che ho sbagliato, ma ho avuto pochi secondi per decidere che cosa fare. Per me era assolutamente inconcepibile l’ipotesi che si dopasse. Alex non mi aveva mai dato motivo per pensarlo. Per me una relazione si basa sulla fiducia, e Alex non mi aveva mai dato alcuna ragione per credere che si dopasse. Non sentivo il bisogno di cercare conferme, dato che non avevo dubbi. Lui sostiene di non avermene mai parlato perché voleva proteggermi. In parte credo sia vero, ma c’è un altro elemento: ogni volta che saltava fuori il caso di un atleta dopato, io ero sempre durissima”.

A gennaio arriverà la sentenza del Tribunale Antidoping e la pattinatrice azzurra non si sbilancia sul proprio futuro:

“Le medaglie per cui ho sacrificato così tanto, le ho ottenute anche per l’talia. Fino a oggi ho rappresentato il mio Paese. Da domani potrei pattinare solo per me stessa, portando opere e spettacoli in tutto il mondo, come sto facendo in questi mesi. Mi dispiacerebbe però stare lontana da tutte le persone che mi hanno incredibilmente supportato in questo periodo. Quel che è certo è che la mia vita sul ghiaccio non può togliermela nessuno. Il mio futuro è sui pattini, perché quello è il mio ambiente, e lì io sono a casa”.

Sul caso Kostner anche Giovanni Malegò, che oggi ha aperto al Coni il convegno sulla Lotta al doping, ha voluto dire la sua:

“Sto vivendo un dramma personale. La medaglia che forse mi ha dato più soddisfazione è stata quella di Carolina a Sochi. Sono amico di Carolina da ben prima di diventare presidente del Coni. Ho chiesto a due avvocati se posso dire a Carolina quanto le sono vicino, ma mi hanno detto che è meglio di no, che è meglio che non le scriva una lettera, che è meglio che non le faccia una telefonata, potrebbe essere intercettata… Che succede poi? Che il signor Tammaro Maiello chiede quattro anni e tre mesi, omessa denuncia e così via, come si chiama… favoreggiamento. Forse con il nuovo regolamento che abbiamo approvato l’altro giorno potrebbe esserci una sanzione della metà, ma comunque fino al 31 dicembre questo il regolamento della Wada, l’agenzia mondiale antidoping, che è in vigore. Come cittadino, come amico di Carolina posso dire che non è giusto, come presidente del Coni devo solo stare zitto. Ma qual è la colpa del Coni in questo caso? Il Coni non ha fatto altro che applicare il regolamento Wada. E quando mi metto la giacca di presidente del Coni devo stare zitto”.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 2 Dicembre 2014 17:50


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