Il comportamento di un bambino aggressivo a scuola può celare problemi profondi alle spalle: la mamma  può e deve fargli capire cosa è permesso e cosa no

La sorpresa è spesso pari all’incredulità:

“Ma come, è stato proprio il mio bambino?”.

Quante volte è capitato di ricevere una  telefonata dalla scuola materna riguardante liti, bisticci, dispetti, aggressioni da parte del proprio figlio ad altri bimbi? Eppure a casa il piccolo è così tranquillo, dolce, un amore. Cos’è allora  che trasforma a scuola un bimbo buono in un piccolo monello, capace di tormentare gli altri e di assumere atteggiamenti provocatori e di sfida anche con le maestre?

In primo luogo occorre fare una  distinzione tra il comportamento aggressivo figlio della liberazione di energia repressa e quello invece generato da un vero e proprio disturbo specifico della  condotta, che è alla  base di molti comportamenti antisociali.

Nel primo caso l’iperattività potrebbe essere “semplicemente” un modo per liberarsi, per sfogare rabbia accumulata. Nel secondo, i bambini che soffrono di questo disturbo agiscono con violenza nei  confronti di amichetti e insegnanti cercando volontariamente di far loro del male, di arrecare fastidio: si tratta,  evidentemente, di un malessere più profondo.

Il ruolo della mamma,  ma  più in generale della  famiglia, è  fondamentale nell’educazione dei piccoli. Molto spesso i comportamenti tenuti nella scuola materna non fanno altro che riflettere ciò che a casa viene tollerato, sottovalutato, addirittura ignorato. Certi atteggiamenti, certi dispetti e certe angherie magari nei confronti del fratellino, del cuginetto o di altri coetanei vanno sottolineati subito con gravità. A volte i piccoli si comportano in modo sbagliato proprio per attirare l’attenzione dei genitori e – analogamente – tenderanno a fare lo stesso a scuola con le maestre.

Come insegnare loro ad avere rispetto per gli altri? Ascoltando, cercando di comprendere le ragioni del comportamento aggressivo, rassicurando e mostrando vicinanza al piccolo. Di pari passo, gli va  fatto capire che non può fare tutto che vuole, che ci  sono regole e atteggiamenti da rispettare se si vuole far in modo che tutti – e non solo alcuni – si divertano.

Se i comportamenti sbagliati vanno stigmatizzati, quelli giusti sono invece subito da premiare. Il bambino deve rendersi conto di cosa può e non può fare. Ogni piccolo, anche il più aggressivo, nasconde spesso un cuore dolce che va solo tirato fuori con pazienza ed amore. In  certi casi, soprattutto nei  casi di  aggressività più marcata o di indolenza, spesso alle spalle può esserci qualche storia di abusi e allora va contattato subito uno  specialista.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 23 Ottobre 2014 13:22


Nuova app per i genitori pigri: il cambia pannolino

Litigare con i figli: secondo Daniele Novara le urla non servono