Fino a 160 euro in più al mese in busta paga, ma l’aumento dello stipendio non riguarderà tutti i lavoratori: cosa c’è da sapere.
Previsto un aumento fino a 160 euro in più al mese in busta paga per alcune categorie di lavoratori. Una notizia che, di certo, dà un po’ di sollievo alle famiglie italiane che, da diverso tempo, sperimentano gli effetti negativi dell’inflazione, che ha colpito anche i beni di prima necessità. Scopriamo, dunque, chi sono i destinatari di tale misura.
Aumenti in busta paga fino a 160 euro: chi ne beneficerà
Il costo della vita è aumentato ancora di più e si riflette, in particolare, sull’incremento dei prezzi al dettaglio, soprattutto dei beni di prima necessità, ma anche delle bollette di luce e gas e dei costi dei trasporti.
Una situazione che grava sulle famiglie italiane, le quali pagano lo scotto dell’inflazione: si stima, infatti, un aggravio medio di circa 158 euro mensili sul bilancio familiare.
D’altronde, c’è anche da considerare che le nuove misure, volte all’adeguamento degli stipendi, anche se importanti, non si applicano in maniera uniforme.
Gli aumenti in busta paga, che potranno arrivare fino a 160 euro, sono rivolti, in sostanza, ai dipendenti della pubblica amministrazione, soprattutto del comparto scuola e sanità, nonché ad alcune categorie coperte da rinnovi contrattuali.
Nel settore privato e tra i lavoratori autonomi, invece, tali incrementi risultano spesso più contenuti o del tutto assenti.
Inflazione e consumi: un equilibrio sempre più precario
Le associazioni dei consumatori, nel frattempo, ribadiscono l’importanza di avviare interventi strutturali capaci di compensare la perdita reale del valore degli stipendi negli ultimi anni.
Tra le proposte avanzate, in tale ottica, vi sono, ad esempio, l’incremento dei bonus sociali, l’applicazione, sul lungo periodo, delle tariffe calmierate dedicate alle utenze domestiche di luce e gas, nonché una revisione delle aliquote fiscali per supportare i redditi medio-bassi.
