La tecnologia aiuta a essere multitasking, a ottimizzare il tempo e a potenziare la propria efficienza. Ma a quale prezzo? Rendendoci inefficaci.

Secondo una ricerca promossa da un team di ricercatori provenienti dalla Duke-NUS Graduate Medical School di Singapore, dalla University of Sussex e dall’University College di Londra,usare contemporaneamente smartphone, tablet e pc rischia di cambiare radicalmente la struttura cerebrale limitando la materia grigia.

Questa teoria nasce da uno studio condotto su un campione di 75 individui sottoposti a risonanza magnetica e monitorati sulla base delle abitudini tecnologiche personali. Uno dei ricercatori Kep Kee Loh, afferma:

“Il modo in cui stiamo interagendo con i media potrebbe influenzare lo stesso modo di pensare, e questo legame sembra avere una base biologica.”

Gli esiti dell’esperimento hanno mostrato, infatti, una sensibile diminuzione della densità di materia grigia in alcune specifiche zone del cervello che regolano le funzioni di controllo sia cognitivo sia emotivo aiutando a governare le emozioni, una conseguenza che pare verificarsi solo negli individui più multitasking.

Il multitasking, oramai è diventata abitudine consueta nella quotidianità di molti giovani e meno giovani.

Un consiglio ci giunge da Paola Vincinguerra, psicoterapeuta e presidente Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico (Eurodap):

“Dobbiamo imparare a gestire il nostro tempo in maniera diversa ed a compiere un’azione alla volta. Dividere il momento del lavoro da quello da trascorrere in famiglia, non portandosi il lavoro a casa, ad esempio, è fondamentale”.

Pare proprio che sia arrivata l’ora di riorganizzare le nostre abitudini… Ne vale la nostra salute!

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 1 Ottobre 2014 18:32


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