Assegno Unico: le famiglie italiane avranno importi più alti con la rivalutazione dell’anno nuovo. Le nuove regole ISEE.
L’Assegno Unico Universale – nel 2026 – avrà una serie di incrementi. La rivalutazione fissata dall’ISTAT all’1,4% inciderà, infatti, sugli importi mensili e sulle soglie ISEE necessarie per accedere al beneficio. Un adeguamento molto atteso, considerato il fatto che il sostegno rappresenta, ad oggi, la principale fonte di aiuto per i figli a carico, riconosciuto a tutti i nuclei indipendentemente dal reddito, con una modulazione che cambia proprio in base all’indicatore economico.
Rivalutazione ISEE e nuovi importi: cosa cambia dal 1° gennaio
Il primo elemento da considerare riguarda l’innalzamento delle soglie ISEE che danno accesso agli importi estremi dell’Assegno Unico.
Per ottenere il valore massimo si passa da 17.227,33 a 17.468,51 euro, adeguamento modesto ma necessario per tenere conto dell’inflazione.
Sul fronte opposto, la soglia per ricevere l’importo minimo sale a 46.230,35 euro, rispetto ai precedenti 45.595,02.
L’effetto più atteso riguarda naturalmente gli importi mensili. Dal gennaio 2026 l’assegno massimo per ciascun figlio minorenne raggiungerà i 203,81 euro, mentre il minimo sarà di 59,83 euro.
Aumenti anche per figli con disabilità e maggiorenni
La rivalutazione coinvolge anche le maggiorazioni riconosciute nei casi di disabilità. Per i figli non autosufficienti si arriva a 122,28 euro, mentre per le situazioni di disabilità grave l’importo sale a 110,63 euro.
Nel caso di condizioni medio-gravi si passa a 99,06 euro.
Crescono, seppur leggermente, anche le integrazioni per i figli successivi al secondo, per le madri under 21 e per le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano.
Per i figli maggiorenni mantenuti agli studi o impegnati in percorsi formativi, l’importo massimo sale a 99,06 euro e quello minimo a 30,42 euro.
