Un nuovo caso di violenza sugli animali arriva da Copenaghen dove un piccolo di giraffa è stato brutalmente ucciso.
Ma qual è stata la motivazione di questa esecuzione? La decisione è stata presa, come hanno spiegato i responsabili dello zoo, in applicazione alle norme europee volte a evitare la consanguineità nel gruppo di giraffe. In pratica c’erano troppi esemplari con il medesimo corredo genetico. Ha ribadito Holst: “Se tutte le specie si riproducono bene, poi si deve accettare che ci sia un surplus di animali che non possono essere inclusi nella catena genetica senza causare problemi di consanguineità, il modello genetico di Maruis è già ben rappresentato nello zoo”
Ma non c’erano proprio alternative? Sì che c’erano: il piccolo avrebbe potuto essere rimesso in libertà o trasferito in altre strutture europee. Un parco in Olanda e lo Yorkshire Wildlife Park in Inghilterra, si erano pure offerti di ospitarlo. Ma ha prevalso la ragione economica: la soppressione era la scelta che costava meno.
Ilaria Ferri, direttore scientifico dell’Enpa, l’Ente Nazionale per la Protezione Animali, ha così commentato: “È un evento di una barbarie inaudita di cui tutti devono venire a conoscenza, sarà sottoposto all’attenzione del Parlamento Europeo; Invito le persone a non visitare zoo e altre strutture di cattività perché in tal modo si rendono corresponsabili di un sistema coercitivo e di violenza, che priva gli animali della loro libertà e che spesso ne causa la morte, come accaduto alla povera giraffa».