Essere baby sitter è impegnativo. Occuparsi dei figli di Madonna, David Beckham, o di Chris Martin richiede un curriculum con tanto di laurea.

Secondo recenti sondaggi, il 17 per cento dei bambini italiani di età compresa da 0 a 10 anni, è accudito da una baby sitter per la quasi totalità della giornata.

Far quadrare il bilancio familiare, si sa, non è così semplice di questi tempi, quindi molte mamme sono costrette a tornare il prima possibile in ufficio, affidando i propri figli alle tate, se non possono disporre dei nonni.

La scelta della baby sitter è sempre un’impresa: assolutamente maggiorenne, ma non troppo su con l’età, che dimostri maturità e affidabilità; in possesso di referenze affidabili da parte di un’agenzia o della famiglia che l’ha ingaggiata precedentemente; affettuosa e premurosa, per poter colmare l’assenza della madre; possibilmente autorevole nel far rispettare le regole di famiglia e quelle generali dell’educazione; capace di affrontare le emergenze, secondo le linee guida di primo soccorso; appassionata del suo lavoro, dimostrando flessibilità negli orari.

La baby sitter deve essere amata dai bambini. Saranno loro, in effetti, a dare il vero riscontro sull’andamento del suo lavoro.

Nel mondo “normale” i requisiti di una baby sitter ruotano, per lo più, sul bagaglio morale e sull’equilibrio psicologico della persona.

Nel mondo di Hollywood o più genericamente delle Star del mondo, la ricerca della baby sitter si basa su ben altri requisiti e viaggia su cifre stellari.

E’ il caso di Zenaide Muneton, nota tata di New York che con le sue saggezze e i suoi trucchi del mestiere vale 180 mila dollari all’anno.

Le prestigiose famiglie della Grande Mela fanno riferimento a un’agenzia per reperire una baby sitter come lei. I requisiti sono: dedizione totale, essere disposte a viaggiare frequentemente, parlare bene una o più lingue straniere, saper montare a cavallo, cucinare piatti macrobiotici o, comunque, avere doti culinarie, e saper guidare una barca; possedere buon gusto nell’abbigliamento e essere perfino attraenti, per poter presenziare negli incontri mondani.

Le celebrities sono molto rigorose nella richiesta dei requisiti della baby sitter che si dovrà occupare dei loro figli. Ed è corsa per tutte le donne di età compresa tra i 18 ai 25 anni, per accaparrarsi un baby vip.

Per fare qualche esempio, la baby sitter di Sury Cruise guadagna 180mila dollari l’anno.

Stessa cifra per chi si occupa dei figli di Brad Pitt e Angelina Jolie, sei in tutto, quando sono impegnati sul set. In questo caso, però, le lingue richieste sono tre, e, in aggiunta, è preferibile una certa cultura in fatto di segni zodiacali e oroscopo.

Anche Victoria e David Beckham, di tate ne hanno tre, una per ogni figlio, per un totale di 450mila dollari all’anno, sotto la voce “baby sitter”.

Sembra che Madonna spenda circa 130mila dollari per la “nanny”, ma la conditio sine qua non per l’assunzione, oltre alla perfetta pronuncia inglese, è una laurea universitaria.

Ultimo, ma non meno degno di nota, è il tutore tuttofare assunto dall’attrice Gwyneth Paltrow e dal frontman dei Colplay, Chris Martin: per lui 100 mila dollari annui per le ripetizioni di latino, greco e filosofia alla piccola Apple.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 1 Giugno 2015 12:18


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