È il terzo oggetto interstellare mai osservato nel nostro Sistema solare e il suo comportamento anomalo, tra code e traiettorie insolite, sta accendendo il dibattito nella comunità scientifica internazionale.
L’avvicinamento di 3I/ATLAS sta catalizzando l’attenzione della comunità astronomica internazionale. Questo oggetto, individuato mentre attraversa il Sistema solare, mostra caratteristiche che mettono in discussione molte certezze sulle comete e sui corpi provenienti dallo spazio profondo. Le immagini più recenti mostrano una struttura simile ad una coda orientata verso il Sole, elemento che non appare compatibile con i modelli tradizionali e che non sembra riconducibile ad un semplice gioco di prospettiva.
3I/Atlas, messaggero da un altro sistema stellare
3I/ATLAS rappresenta un evento rarissimo. È, infatti, il terzo oggetto interstellare mai osservato nel nostro vicinato cosmico, dopo ’Oumuamua e Borisov.
Ciò significa che non si è formato attorno al Sole, bensì ha viaggiato per un tempo lunghissimo nello spazio tra le stelle prima di entrare nella nostra regione. Ogni passaggio di questo tipo offre agli scienziati la possibilità unica di osservare da vicino materiale che racconta la storia di ambienti planetari lontani, molto diversi dal nostro.
Lo studio di questi corpi consente di raccogliere indizi preziosi sui processi di formazione dei sistemi stellari e sulla varietà di oggetti che popolano la galassia. In questo senso, 3I/ATLAS è considerato una sorta di laboratorio naturale, capace di fornire dati impossibili da ottenere in altro modo.
Avvicinamento senza pericoli, ma con osservazioni intense
Nei giorni del massimo avvicinamento alla Terra, l’oggetto resterà comunque a distanze enormi, dell’ordine di centinaia di milioni di chilometri. Non esiste, quindi, alcun rischio per il nostro pianeta, anche se i sistemi di monitoraggio restano attivi per prassi. Proprio questa fase permette osservazioni particolarmente dettagliate, mediante telescopi terrestri e spaziali.
Ciò che continua a destare perplessità è la cosiddetta anti-coda. Nelle comete ordinarie, fenomeni simili sono spesso spiegati come effetti ottici legati all’angolo di osservazione di una coda di polveri molto ampia.
Nel caso di 3I/ATLAS, però, questa spiegazione appare sempre meno convincente, perché la struttura è stata osservata per mesi e da punti di vista differenti, mantenendo una particolare coerenza.
Alcuni studiosi, tra cui l’astrofisico Avi Loeb, hanno sostenuto che il fenomeno potrebbe essere reale e non apparente. Secondo questa interpretazione, l’oggetto potrebbe espellere materiale in modo atipico, generando una struttura stabile orientata verso il Sole. Pur senza evocare scenari fantascientifici, questa ipotesi suggerisce che 3I/ATLAS possa appartenere ad una categoria di corpi celesti ancora poco compresa.
