Il decreto legge Cirinnà rende legali anche in Italia le unioni civili tra individui dello stesso sesso

Unioni civili e coppie omosessuali: in ritardo sul resto d’Europa – anche sulla cattolicissima Irlanda – l’Italia approva con il decreto legge Cirinnà le unioni civili tra individui dello stesso sesso.

Una legge che ha diviso il parlamento

Proposta dall’onorevole Monica Cirinnà del Partito Democratico, il decreto legge sulle unioni civili si articola in due capi. Il primo, il più aspramente dibattuto, istituisce l’unione civile tra persone dello stesso sesso. Nella prima stesura del decreto legge le unioni civili erano, dal punto di vista giuridico, equiparate ai matrimoni tradizionali. Questa specifica istanza ha spaccato la maggioranza di governo e ha prodotto durante l’iter di approvazione della legge circa 6000 emendamenti, la stragrande maggioranza di essi mirava a differenziare nettamente i due istituti giuridici, impedendo ad esempio ai contraenti di un’unione civile di stipulare la comunione dei beni e di assumere lo stesso cognome. Gran parte degli emendamenti è stato in seguito ritirata. Altro punto cruciale, che ha sollevato aspre polemiche, è la stepchild adoption, ovvero l’adozione, da parte di uno dei due individui che contrae un’unione civile, di adottare il figlio naturale del suo partner. Alcuni emendamenti hanno proposto di sostituire la stepchild adoption con un affido rinforzato, ovvero con un affido che durasse fino alla maggiore età del bambino.

Unioni civili e coppie omosessuali: diritti e doveri

Grazie alla mediazione del capogruppo della commissione giustizia Giuseppe Lumia, membro del PD come l’onorevole Cirinnà, si è giunti alla mediazione che ha portato alla formulazione attuale della legge e alla sua approvazione da parte della camera. E’ stata confermata la stepchild adoption ma essa rimane vincolata al percorso di adozione previsto dalle legge, escludendo l’automaticità dell’adozione proposta inizialmente dal ddl Cirinnà.
Attualmente le unioni civili prevedono i seguenti doveri per i  partner: dichiarazione congiunta di fronte all’ufficiale civile che registri l’unione al cospetto di due testimoni; assistenza morale e materiale, coabitazione, residenza comune. Per volere di alcuni gruppi parlamentari del centro destra è stato eliminato dal decreto legge il riferimento all’obbligo di fedeltà per i contraenti di un’unione civile. Questo al fine di impedire un’equiparazione giuridica tra unione civile e matrimonio tradizionale. Per quanto riguarda i diritti invece, in caso di morte di uno dei partner l’altro ha diritto all’eredità, alla pensione di reversibilità e al mantenimento. La separazione avviene di fronte all’ufficiale di stato civile con la semplice apposizione di una firma.

 

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ultimo aggiornamento: 24 Marzo 2021 13:12


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