La visita ginecologica risulta essere ancora ad oggi uno degli esami più temuti dalle donne.

Per quanto sia fastidiosa, la visita ginecologica non provoca alcun dolore, ma essendo così intima provoca molto imbarazzo e difficoltà a rilassarsi. Nonostante queste piccole problematicità, sottoporsi regolarmente ad una visita ginecologica è fondamentale per valutare lo stato di salute dell’apparato riproduttivo e per prevenire o trattare numerose malattie a carico di questo apparato. Stabilito quanto sia importante sottoporsi a queste visite, il quesito successivo riguarda il come ricercare il ginecologo più adatto. Soprattutto in grandi città caotiche e dispersive come Roma, è davvero difficile riuscire a compiere una ricerca esaustiva e soddisfacente che permetta di trovare un ginecologo esperto. Fortunatamente la tecnologia viene in nostro aiuto, infatti per trovare un ginecologo a Roma, come anche nelle altre città italiane, basta visitare siti specializzati come docplanner.it che offrono la possibilità di trovare con facilità il medico che più si adatta alle esigenze di ogni donna.

Quando sottoporsi alla prima visita ginecologica

In realtà non c’è un’età fissa per rivolgersi a un ginecologo, ma è comunque consigliabile effettuare la visita, con frequenza annuale o biennale, soprattutto dopo i primi rapporti sessuali. Il ginecologo effettuerà la visita utilizzando uno speculum per valutare la parte alta della vagina e il collo dell’utero verificando l’eventuale presenza di infiammazione o di lesioni (piaghette) che se non controllate potrebbero risultare precancerose.

Prevenire patologie gravi grazie alla visita

La visita ginecologica è utile per fornire informazioni in merito alla contraccezione e alle malattie sessualmente trasmissibili alle giovani donne che iniziano ad avere rapporti. Inoltre ci si può rivolgere al ginecologo anche in caso di problemi legati a bruciori vaginali, perdite abbondanti o maleodoranti, mestruazioni dolorose.

Inoltre grazie al Pap-test (prelevamento di alcune cellule del collo dell’utero tramite apposita spatolina e bastoncino cotonato) è possibile diagnosticare infezioni dovute a funghi come la candida, a batteri, o a virus come il papilloma. Infine il Pap-test fornisce un’indicazione di eventuale modificazione cellulare che potrebbe significare la presenza di una patologia cancerogena, che esami di secondo livello, come la biopsia o la colposcopia, saranno poi in grado di diagnosticare.

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ultimo aggiornamento: 26 Aprile 2016 17:02


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