In base al sesso del neonato la composizione del latte materno cambia. Lo afferma una ricerca americana.

Una biologa dell’Università di Harward, Katie Hinde, ha scoperto che la composizione del latte materno è differente a seconda del sesso del neonato. La sua ricerca, condotta su scimmie e mucche ma con indicazioni valide anche per l’uomo, è stata presentata al meeting della American Association for the Advancement of Science in corso a Chicago.

Analizzando il latte prodotto da qualche esemplare di femmina di macaco, la biologa ha notato che se queste avevano partorito maschi il latte aveva più concentrazioni di grassi e di proteine, mentre nel caso di piccoli femmina la composizione era differente, con più calcio e la quantità prodotta era maggiore.

A conferma della ricerca la ricercatrice ha analizzato i dati sulla lattazione di 1,5 milioni di mucche, che vengono separate dai propri piccoli quasi subito.

Il dato sulla maggior produzione per le figlie femmine è stato confermato, con un aumento dell’1,6%. Oltre a fornire indicazioni per gli allevatori, spiega la biologa, lo studio potrebbe avere implicazioni anche per l’uomo.

“Se la differenza verrà confermata, come è probabile – afferma la Hinde – potrebbe essere sfruttata per produrre diversi tipi di latte artificiale più vicini alla reale composizione di quello materno. Inoltre i prematuri nutriti con latte donato potrebbero avere maggiori benefici se si sceglie una donatrice che ha avuto un bimbo dello stesso sesso”.

Il latte materno rappresenta l’alimento più raccomandabile per il neonato, in quanto fornisce tutti gli elementi nutritivi ma soprattutto li contiene nelle giuste proporzioni. Questo discorso è valido per tutti i mammiferi.

Mamma che allatta sdraiata
Mamma che allatta sdraiata

Nella donna, così come nella mucca, ci sono tre diversi momenti della lattazione. Dal primo giorno dopo il parto fino al quinto o sesto giorno, viene prodotto il cosiddetto colostro, un latte particolarmente ricco di proteine e sali minerali. Questo perché il bambino, appena dopo il parto, ha un calo fisiologico dovuto soprattutto alla perdita di liquidi, dato che negli ultimi nove mesi aveva vissuto in un ambiente acquoso. La nascita, inoltre, è un evento traumatico e perciò porta ad un aumento del dispendio energetico. Il bambino ha quindi bisogno di recuperare energia rapidamente, tramite un latte, il colostro, ricco di proteine, sali minerali ma anche e soprattutto di anticorpi, come immunoglobuline, lattoferrina, globuli bianchi e lisozima.

Dopo i primi cinque o sei giorni dal parto, il latte materno comincia a cambiare la sua composizione. Per questo motivo non si parla più di colostro ma di latte di transizione; si riduce la quantità di proteine e sali minerali, mentre la percentuale di zuccheri e lipidi aumenta. Tali variazioni sono molto importanti perché le necessità energetiche del neonato, sono massime nel primo mese di vita.

Quindici giorni dopo il parto, il latte materno ha raggiunto una composizione standard, che verrà mantenuta fino allo svezzamento. Questo latte, definito maturo, è piuttosto ricco di lipidi e di glucidi, ma con una percentuale inferiore di proteine e sali minerali.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 4 Febbraio 2022 9:56


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