Kasia Smutniak, sempre impegnata in beneficenza, ha annunciato la fine della costruzione di una scuola in Nepal in ricordo di Pietro Taricone

Kasia Smutniak è da sempre impegnata in attività di volontariato e beneficenza. Dal 2011 è nata la Pietro Taricone onlus, in onore dell’ex compagno dell’attrice, deceduto in un tragico incidente.

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Grazie a questa associazione Kasia Smutniak ha potuto annunciare che è stata costruita una scuola per i bambini del Mustang in Nepal. Intervistata da Vogue, l’attrice spiega il progetto e le difficoltà causate dl terremoto.

“Noi siamo stati fortunati, eravamo preparati perché la nostra struttura è stata costruita per poter affrontare un giorno un terremoto. L’edificio della scuola è rimasto in piedi. Il Mustang, dove si trova la nostra scuola, è tra Tibet e Nepal, quindi la catena dell’Himalaya ci ha in qualche modo protetto. In questo momento stiamo preparando gli aiuti che devono essere trasportati nelle zone ancora non raggiunte dai soccorsi. Già prima del terremoto c’erano dei villaggi poco raggiungibili, e la situazione si è aggravata ancora. Vi sono delle zone di cui non si sa nulla”.

Kasia Smutniak racconta di essere stata in Nepal pochi giorni prima del terremoto:

“Sono tornata una settimana prima che succedesse il terremoto. Dovevo tornare a metà giugno ma ora servo più qua. Uno dei problema fondamentali ora è quello della logistica. L’aeroporto di Katmandu è bloccato, c’è caos e quindi arrivare da soli, senza organizzazione locale non aiuta, meglio organizzare le cose al meglio da qui ed è quello che sto facendo dal giorno del terremoto. Non vivo altro che per la fondazione. Ma fa parte di me, la vita è corta. Essere una cosa sola non mi è mai bastato. E poiché riesco a vivere il mio lavoro in modo distaccato, non rappresenta tutto il mio mondo, vivo di altro, faccio altro”.

Kasia Smutniak racconta anche della sua vita lavorativa, del ruolo di attrice e di come si prepara per interpretare un personaggio.

“Nei personaggi e nelle storie cerco le sfide, vado dove vedo la difficoltà. E non ho paura di affrontare un personaggio, di buttarmi in quel mondo, allora mi lancio. Quando leggo i copioni di personaggi la cui vita in qualche modo assomiglia alla mia, non provo interesse, non vedo perché dovrei ripercorrerla in qualche modo. Ho sempre cercato di interpretare personaggi diversi, opposti a quello che sono, estremi. Ma per me “estremo” può essere il ruolo di femme fatale. Diversa da me. Paradossalmente mi è più facile interpretare un soldato che una donna seduttiva”.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 25 Maggio 2015 15:03


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