Apre la settimana della moda milanese Gucci, con la prima collezione ideata da Alessandro Michele, successore di Frida Giannini nella direzione artistica del brand.

La Milano Fashion Week inizia con il debutto più atteso, quello di Alessandro Michele alla guida di Gucci.

Qualche mese fa, Frida Giannini e suo marito hanno detto addio a Gucci e alla direzione artistica del brand è passato Alessandro Michele, il cui debutto con la moda maschile aveva già entusiasmato la stampa.

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La sfilata di ieri a Milano segna dunque una nuova era per Gucci, segnata dallo studio del passato e da una voglia di riscoprire una donna meno perfetta, ma sicuramente più metropolitana.

Alessandro Michele porta in passerella una donna contemporanea e metropolitana con look capelli disordinati e trucco quasi assente.

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La sfilata Gucci conferma la ricerca di una contemporaneità che sembra astratta temporalmente, ogni abito ha una sua memoria e le creazioni sorprendono per il loro senso di rottura, come affermava Alessandro Michele poco prima della sfilata:

“Sono un appassionato del passato. Colleziono oggetti come fossero reliquie. Ma trovo che riguardo al passato occorre comportarsi come insegnato dal Rinascimento. Bisogna creare degli strappi, delle sfasature tra le epoche per riportarle al presente con un significato più contemporaneo. Il dna di un marchio, quindi, non deve essere visto come qualcosa di non modificabile ma come un simbolo che ha bisogno di un nuovo significato. Sono sicuro di una cosa, però: non mi interessa il futuro ma il presente. Il presente è la mia passione insieme al passato.”

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La sfilata Gucci colpisce per la scelta di colori forti, per l’estremizzazione del concetto di androgino e per una carrellata di look che apparentemente sembrano uno distante dall’alto.

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Fonte foto Gucci Official Facebook

Proporzioni apparentemente sbagliate, accessori eccentrici e abbinamenti audaci: la libertà è tematicamente al centro della sfilata Gucci, che vuole rivoluzionare il modo di pensare alla moda, concedendosi il lusso di essere se stessi senza nostalgia e paura del futuro.

In un mix&match di tessuti, stili e colori, spicca lo stile militare, con i cappotti di lana desert sage con i gradi esposti in bella vista sui colletti alla coreana. Tornano protagoniste le cinture con la doppia G  e con queste i foulard in tessuto leggerissimo, per lo più stampato ma proposto anche nella variante monocromatica.

Accenni di rosso, rosa e azzurro sono la base dei completi giacca e pantalone con stampe di fiori e dal sapore mannish, caratterizzati da un taglio tipicamente anni ’70.

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ultimo aggiornamento: 8 Giugno 2022 11:24


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