Enzo Iacopino, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, ha denunciato la presentatrice tv Barbara D’Urso per esercizio abusivo della professione giornalistica, e dice basta alle trasmissioni che sfruttano il dolore per fare audience.

Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine dei Giornalisti, dice basta alle trasmissioni televisive che sfruttano il dolore delle persone per fare audience.

Il primo post su Facebook di Enzo risale a domenica 16 novembre:

“DOPO ELENA CESTE ORA “AMMAZZANO” I FIGLI. La morte diventa nuovamente spettacolo. Barbara D’Urso dice a Tony che lui ai Carabinieri aveva confessato di esserne l’amante. Non gli permette di rispondere e lancia la pubblicità. Vai con lo spot e con l’attesa. Tony, alla ripresa nega sia vero. In studio il primo fidanzatino, Paolo. Si esibisce, ma è il solo che ha un briciolo di umanità, ricordando i quattro figli di Elena. Una di loro ha 14 anni, dice: “Va a scuola”. E si sa quanto “crudeli” possano essere i ragazzi.
Già, i quattro figli. Diventano merce per fare spettacolo. Come la madre alla quale vengono attribuiti comportamenti discutibili. Tony si affanna a dire che non c’è stato nulla tra loro, che l’ha incontrata due sole volte, a marzo e aprile 2013,dopo avla Rla ritrovata su FN. Aggiunge, anzi, che Elena gli aveva detto che andava d’accordo con il marito, Michele Buoninconti. Un uomo con le mani lunghe, almeno con i giornalisti. Ma quel che dice a Tony non è funzionale, così si sorvola.
Ma davvero la libertà d’informazione può triturare così la reputazione dei morti e la vita di chi è rimasto, anche se ha tra 4 e14 anni?”

La domenica successiva ecco spuntare un altro post che afferma:

“BASTA SOUBRETTE, ORA LE DENUNCIAMO. Senza distinzioni di genere (il sinonimo al maschile non lo conosco) o di reti sulle quali si esibiscono. L’informazione è materia delicata. Basta con l’occhio umido e la recitata partecipazione alle tragedie. Basta con il dolore come ingrediente dello spettacolo per fare audience. Basta con le banalità/bestialità dispensate a piene mani, soprattutto nelle tv, da chi si preoccupa solo di come aumentare il personale compenso, passando sopra a diritti e sentimenti (Sarah Scazzi, Yara Gambirasio, Melania Rea, Melissa Bassi e, da ultimo, Elena Ceste: tanto per citare alcuni casi e tutti coloro i quali a queste vicende sono collegati), anche di persone estranee alle vicende che possono avere un interesse pubblico.
L’esecutivo dell’Odg nazionale ha deciso che, senza eccezione alcuna, denuncerà alle magistratura per esercizio abusivo della professione giornalistica quanti galleggiano sul diritto dei cittadini all’informazione, senza dover rispondere a quelle regole deontologiche che impongono precisi doveri ai giornalisti.”

Qualche ora fa ecco pubblicato l’ultimo commento:

“SOUBRETTE E INFORMAZIONE. LA PRIMA DENUNCIA. Migliaia di persone (la stragrande maggioranza colleghi) hanno letto il post BASTA SOUBRETTE, ORA LE DENUNCIAMO. Esattamente, per gli amanti delle statistiche, 57.504 al momento di questa nota. In 691 lo hanno condiviso, raggiungendo così altre migliaia di cittadini. In 1.663 hanno manifestato apertamente il loro gradimento e un numero significativo ha deciso di aggiungere un commento (qualche isolata critica non è mancata: è la democrazia e va bene così). C’è chi, in privato, mi ha chiesto di non fare mucchi, mettendo tutti i “contenitori” o le trasmissioni sullo stesso piano. Non ci pensa nessuno.
La cosa che mi ha colpito di più è che praticamente tutti hanno pensato mi riferissi alla signora Barbara D’Urso (che non è giornalista). Non pensavo solo a lei, non agiremo solo nei suoi confronti. Mi arrivano le prime segnalazioni in tema di esercizio abusivo della professione. Dobbiamo controllarle, ovviamente (ne capite le ragioni, vero?) e, quindi, occorrerà del tempo.
Ma ho firmato la prima denuncia/esposto proprio nei confronti della signora D’Urso. E’ indirizzato a due Procure della Repubblica (Milano e Roma), all’Agcom, al Garante per la protezione dei dati personali e al Comitato Media e minori.
Valutino loro. Hanno gli strumenti e, direi, il dovere di farlo.
Il femminicidio non si consuma solo con l’uccisione di una donna, ma, oltre la morte, anche con l’oltraggio alla sua vita e a quello della sua carne: i suoi figli.”

Come andrà a finire? Per ora Barbara D’Urso tace ma siamo sicuri che a breve potremo pubblicare la sua risposta a Enzo Iacopino.

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ultimo aggiornamento: 25 Novembre 2014 19:05


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