Per combattere gli atteggiamenti che portano ad abusare o a rifiutare il cibo portando a malattie come l’anoressia o la bulimia c’è una sola ricetta: tanto amore. Parola dello psicoterapeuta Giovanni Porta.

Anoressia e bulimia: due parole che fanno paura solo a pronunciarle. La vera ricetta per curare queste due patologie, per lo psicoterapeuta Giovanni Porta è solo una: amore.

Si tratta di due disturbi che, molto spesso, si sviluppano nell’età adolescenziale.

Dice lo psicoterapeuta:

“È difficile descrivere in maniera generale i fattori che facilitano l’insorgere dei disturbi del comportamento alimentare. Il primo, e il più ampiamente analizzato, riguarda la famiglia di origine. Non a caso, il periodo con l’insorgenza maggiore di anoressia, bulimia e abbuffate incontrollate si ha in età adolescenziale, momento in cui il rapporto con la famiglia conosce una profonda trasformazione”.

In questo caso l’amore è il nutrimento fondamentale:

“Ci sono famiglie in cui ai figli viene a mancare il più necessario dei nutrimenti: l’amore. Questo può avvenire per ragioni che hanno a che fare con problematiche personali non risolte dai genitori. I figli sviluppano e si abituano a convivere con un profondo senso di solitudine, quasi un’impossibilità a sentirsi visti e riconosciuti, e può capitare che alcuni cerchino di controllare in maniera ossessiva il proprio corpo per avere un illusorio senso di padronanza di fronte a una realtà verso la quale si sentono impotenti, o almeno incapaci di ottenere ciò che a loro interessa davvero”.

L’anoressia e la bulimia molto spesso sono delle valvole di sfogo:

“L’adolescenza è un periodo estremamente delicato nella vita di una persona. Il cibo può essere il luogo dentro il quale nascondersi e con il quale consolarsi oppure qualcosa da evitare con attenzione: un nemico che rovina la nostra bellezza”.

Un rapporto malato con il cibo può diventare una dipendenza come dalle droghe. L’anoressia o la bulimia diventano un modo ‘magico’ per dominare emozioni troppo spiacevoli o per avere l’illusione di controllare situazioni difficili.

Nell’anoressia, la persona tende a sparire per poter portare all’evidenza di tutti il proprio dolore. Ma ogni tanto il controllo sulla fame ha cedimenti, ed ecco che, nel 75% dei casi, il disturbo anoressico è accompagnato da sintomi bulimici, cioè da abbuffate incontrollabili subito punite dal vomito auto-indotto.

In tutti questi casi, è fondamentale arrivare alle cause profonde del disagio personale, aiutando la persona a sentire le emozioni ritenute inascoltabili solo attraverso tanto amore.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 29 Maggio 2015 10:21


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